INTERVISTA ESCLUSIVA
Il libro di Giorgia Trasselli con Massimiliano Beneggi
Nuovo libro di Giorgia Trasselli disponibile dal 4 Marzo. “Scusi, lei fa teatro?” La tata più famosa d’Italia, tra palcoscenico e tv. Un viaggio di tutta la sua carriera tra televisione e teatro. Libro composto da 160 pagine. Edizioni D’IDEE. È proprio l’esperienza del palcoscenico a consentirle di superare, nel 1987, il provino per il ruolo della tata di Casa Vianello. In quell’occasione Raimondo le fece la fatidica domanda: “Scusi, lei fa teatro?”. Giorgia, quasi con la paura di dare la risposta sbagliata per un set televisivo, confessò timidamente: “Sì…”.
Chi è Giorgia Trasselli?
E’ un’attrice poliedrica e di talento. Si districa tra teatro, televisione e cinema. Inoltre è una regista e insegnante. Studia presso il Teatro Stabile di Roma. In seguito studia recitazione con Dominic De Fazio all’Actor’s Studio di New York. Corona così il suo sogno di diventare un’attrice. Ha insegnato dizione nella scuola di Acting Training di Beatrice Bracco a Roma. Si districa tra corsi, stage e seminari di recitazione nella scuola Fondamenta. Molteplici sono stati i lavori ai quali ha preso parte. Giorgia è diventata celebre nel ruolo di Tata dei coniugi Vianello nella sit – com più amata dagli italiani, Casa Vianello. Dal 1988 al 2007. Prende parte a diverse fiction televisive come: Diritto di difesa, Distretto di Polizia 2, Giochi pericolosi, Don Matteo 7, R.I.S – Delitti imperfetti. Al cinema con Classe mista 3°A, La danza nera, EX – amici come prima! In teatro dal 2016, invece, porta in scena Parenti Serpenti insieme a Lello Arena con la regia di Luciano Melchionna, opera di Mario Monicelli. Da sempre ha riscosso un enorme successo da parte di tutto il pubblico.
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Attualmente Giorgia Trasselli ha appena concluso la lunga tournée teatrale con Lello Arena con lo spettacolo Parenti Serpenti, che riscuote un grande successo dal 2016.
Parenti Serpenti è considerata l’opera italiana di Natale per eccellenza. La prima volta che hai visto Parenti Serpenti che impressione hai avuto?
L’emozione è stata quella di una commedia bellissima, divertente ma terribile! Mi ha colpito intanto l’interpretazione di tutti gli attori, al cinema. Il racconto è sorprendente perché ti aspetteresti tutto fuorché un finale di quel genere. Storia di una classica famiglia. Poi il caso, la fortuna, le situazioni della vita, hanno voluto che Luciano Melchionna, mi chiamasse insieme a Lello Arena per mettere in scena Parenti Serpenti in teatro. Da lì sembrava che tutto prendesse un respiro, una profondità superiore rispetto al film. Anche a detta del pubblico. Perché il testo di Carmine Amoroso è stato scritto proprio per il teatro. E dopo insieme a Mario Monicelli hanno scritto una sceneggiatura cinematografica. Aver amato e apprezzato l’opera e poi trovarsi catapultata in quest’avventura, è stato fantastico!
Tra l’altro al centro della storia di Parenti Serpenti ci sono le feste natalizie. Che ricordo hai delle tue feste natalizie in famiglia?
Per fortuna bello. Salvo rarissimi momenti. Quando i miei genitori iniziavano un po’ a invecchiare. Ci sono stati momenti di tensione ma in linea di massima la fortuna è stata quella di vivere bene le festività, i doni fatti con il cuore. I pranzi anni fa, erano immensi. Negli anni è mutato. I pranzi natalizi sono più ridotti ormai. A causa di varie problematiche. Ma la festa c’è sempre stata. Non dimenticherò mai quando mio figlio ha visto mio marito travestito da Babbo Natale. Veniva dal giardino con un sacco. Sento ancora il cuore di mio figlio battere all’impazzata mentre entrava a casa Babbo Natale che portava un albero gigantesco e luminoso. Quelle sono emozioni forti, te le porti dietro. E allora è lì la festa comincia a prendere un senso, dove la famiglia esplode nella parte migliore di sé stessa. Ma non so se sia sempre così.
Dal 2016 sei protagonista insieme a Lello Arena in questo spettacolo. Com’è lavorare con Lello Arena?
E’ bellissimo! Anche se lui mi strilla spesso e mi prende in giro! E’ un uomo eccezionale, eccellente. Un compagno di viaggio. Sia il viaggio fisico perché maciniamo chilometri e chilometri. Passiamo da una città all’altra. Ma anche di un viaggio metaforico, del teatro. Ogni sera per noi il percorso inizia ad avere un aspetto diverso. E’ una continua sorpresa. Il cuore batte sempre prima che si apra il sipario. Inoltre è un attore molto intelligente, curioso e ti sostiene in scena. E’ molto generoso. Questo è molto bello! Ed è di chi è forte!
Tra tutte le tue esperienze, ti ha resa popolare Casa Vianello nei panni della tata dei coniugi Vianello. C’è un ricordo o un insegnamento dei coniugi Vianello che porti nel cuore?
Mi è rimasto nel cuore un po’ tutto. Anche se non ci sono più, sono sempre presenti. Sono quelle assenze presenze. Io li osservavo, li guardavo. Ci tenevo particolarmente con loro ad essere stimabile. Questo era il mio obiettivo senza mai invadere, sgomitare perché per me era già tanto essere lì. Era meraviglioso. Poter essere insieme a due personalità del genere. Vedere crescere il personaggio della tata di volta in volta. La loro stima mi ha dato una gioia immensa. Dalle risate, alle sorprese. A tutte le cose che accadevano. Lì è stato un lungo viaggio. Malgrado anche problemi seri che succedono in tanti anni. Però mi hanno insegnato come stare in scena, seguire quei tempi, quei ritmi, lasciarsi indietro il dolore.