Giulia Cecchettin ha pagato la cena di 17,80 euro, lui le prometteva di cambiare: le ultime ore della vittima 22enne

Si continua a cercare una ricostruzione corretta e cronologica del puzzle: le ultime ore di Giulia Cecchettin vengono analizzate e rielaborate dal gip di Venezia, Benedetta Vitolo, e, grazie alla collaborazione del Gazzettino, qualcosa si riesce a mettere in ordine. Sono ore calde e gli elementi sotto analisi cambiano in continuazione, fornendo nuovi spunti. I due erano ormai agli sgoccioli della relazione, ma Giulia aveva cercato una rottura non brusca, comprendendo il disagio di Filippo. “Senza di te, la mia vita non ha senso”, le diceva lui. Per amore della verità, quella relazione era terminata in estate, ma Giulia era troppo tenera e dolce per poter permettere che il suo ex venisse abbandonato così all’improvviso. Stava provando a venirgli incontro, aiutandolo a realizzare il distacco man mano. Non è servita a nulla questa premura.

La ricostruzione del gip veneto

Ore 17.30 /18 dell’11 novembre, giorno della sparizione dei due e della presunta morte di Giulia. La 22enne era uscita di casa per incontrare l’ormai ex fidanzato, la relazione era stata chiusa ‘ufficialmente’ nel mese di agosto. Come spiegato, lei aveva scelto di non separarsi bruscamente da Filippo, perché aveva compreso quanto lui fosse ancora innamorato. Non aveva capito quanto lo fosse “pericolosamente”, anche se alle amiche aveva confessato che cominciava a farle “paura”. Quella sera avrebbero fatto un giro presso il centro commerciale di Marghera, raggiungendo il luoco a bordo dell’auto ricercata in questi giorni dalle forze dell’ordine: la Fiat Grande Punto, con targa FA015YE.

Ore 20.22 circa, Filippo scrive alla mamma Elisabetta Martini: “Ceneremo fuori”. Il messaggio arriva alla genitrice attraverso WhatsApp. “Ci fermeremo a mangiare qualcosa al Mc Donald’s”. I due avevano deciso di approfittare del fast food del posto, essendo ancora lì ad ora di cena. Il conto di 17,80 euro è stato pagato da Giulia, come certificato dal movimento della carta di credito, segnalato attraverso il servizio che prevede il ricevimento della mail dell’avvenuto pagamento in contemporanea a quando questo si verifica.

Intorno alle Ore 22.45, l’ex coppia aveva lasciato il centro commerciale.

Ore 23.04, l’auto attraversava il Varco Est d’ingresso a Vigonovo.

Ore 23.08, la Fiat Punto nera superava quello Ovest, di uscita.

La prima aggressione a Giulia Cecchettin

Ore 23.18, l’auto ha fatto una sosta nei pressi dell’asilo di Vigonovo, era nel parcheggio della scuola, a pochi passi da casa. Ed è lì che il residente della zona, il vicino di Giulia, avrebbe sentito le urla shock. “Così mi fai male”, urlava lei, chiedendo “aiuto”, lo faceva “ripetutamente”. Questo viene riportato nell’ordinanza, come riferito dal testimone alle forze dell’ordine che lo hanno ascoltato. “Ho visto un individuo calciare violetemente una sagoma che si trovava a terra”. Risaliti in auto, sono andati via. Questa è stata la prima aggressione, lo stesso punto dove sono state rilevate le tracce di sangue e il coltello da cucina con una lama di 21 centimetri, era spezzato, senza manico. Vi era un’impronta parziale e una scarpa insanguinata.

Ore 23,28, dopo aver abbandonato la zona, l’auto è transitata nuovamente verso il Varco Ovest d’ingresso.

Alle Ore 23,29, il telefono di Filippo aveva agganciato la cella radio della zona industriale di Fossò.

Ore 23,40, Giulia era riuscita a fuggire. Come ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della ditta Dior, che mirano verso la strada, la 22enne fuggiva a piedi in direzione di viale dell’Industria, ma “era inseguita da un’altra più veloce”, che la raggiungeva per scaraventarla a terra. Da quanto si legge nell’ordinanza, “la persona inseguita cade violentemente a terra all’altezza del marciapiede”. In corrispondenza dell’area, le forze dell’ordine hanno rilevato altre tracce di sangue. Rinvenuto il nastro telato argentato con il quale Filippo potrebbe aver tentato di imbavagliare Giulia, essendo “intriso di sostanza ematica”. Qualche metro più avanti, risultava una chiazza di sangue e una parziale impronta di scarpa, insanguinata.

Le ultime mosse, prima della sparizione

Successivamente, Filippo è tornato “di corsa sui suoi passi”, uscendo dall’inquadratura della telecamera per rientravi pochi istanti dopo a bordo dell’auto. “Si ferma in prossimità del luogo dove c’è l’altra persona”. La carica in auto, probabilmente nel sedile posteriore, e riparte con la guida.

Ore 23,50, l’auto è stata avvistata mentre transitava presso il Varco Nord Uscita in via Provinciale.

Alle Ore 23,52, la Punto nera è stata immortalata dalla telecamera del casello di Dolo, direzione Noale.

12 novembre, Ore 00,43, l’auto è transitata presso Zero Branco, direzione Quinto di Treviso.

Ore 1,00, la Punto era in via Roma, Villorba.

Ore 1,08, l’auto superava Spresiano.

Così, alle Ore 1,13, i due passavano da Maserada sul Piave.

Ore 9,07, la mattina dopo, la punto abbandonava il trevigiano per dirigersi presso la Strada Statale 51, da Cortina d’Ampezzo, direzione Dobbiacco.

Sono state queste le ultime ore di vita di Giulia, secondo le ultime ricostruzioni. Il corpo senza vita è stato ritrovato il 18 novembre scorso, ad una settimana esatta dalla sparizione e, probabilmente, dalla morte. La zona in cui è stato ritrovato il cadavere della 22enne distava due ore di auto dal punto in cui erano avvenute le aggressioni nel prodenonese. Il corpo era stato abbandonato lungo una strada turistica di Pian delle More, lasciato cadere per decine di metri in un dirupo, “occultato in una nicchia naturale tra le rocce, prazialmente nascosto in un anfratto roccioso, a circa una decina di metri di profondità rispetto alla strada”.

L’ordinanza di custodia cautelare

L’Italia ormai non parla d’altro. Anche nelle trasmissioni più leggere, come Viva Rai2!, Fiorello ha scherzato mandando lo stacchetto sexy di Alessia Marcuzzi nel traffico romano, poi, ospitando Veltroni, si è tornati a parlare di femminicidi: “Meloni e Schlein – ha detto l’ex sindaco romano -, mettetevi d’accordo per fare una legge sul tema”.

Tornando al caso che tiene banco nel Paese, da quanto si legge dall’ordinanza:

“Con questa aggressione a più riprese e di inaudita ferocia ai danni della giovane ex fidanzata prossima alla laurea, ha dimostrato una totale incapacità di autocontrollo che è idonea a fondare un giudizio di estrema pericolosità e desta allarme in una società dove i femminicidi sono all’ordine del giorno. L’indagato appare inoltre un soggetto totalmente imprevedibile poiché, dopo aver condotto una vita all’insegna di un apparente normalità, ha improvvisamente posto in essere questo gesto folle e sconsiderato”.

Gli elementi delle indagini “permettono di identificare una dinamica omicidiaria volontaria perpretrata mediante plurimi colpi di arma bianca, con il tentativo di difesa da parte della vittima e il successivo occultamento di cadavere”. Inoltre, si comprende che “Giulia Cecchettin sia stata privata della libertà di movimento e trattenuta in auto dal Turetta nel lasso di tempo intercorso tra la prima e la seconda aggressione”. Quindi, concludendo, “se non sottoposto alla massima misura, si teme che possa tentare nuovamente di sottrarsi alla giustizia (…)”. E vi sarebbe “il pericolo che l’indagato reiteri condotte violente nei confronti di altre donne”. Il caso ha tenuto banco in tutta Italia, e in merito si sono espressi anche i Vip. Adesso si attende il rientro in Italia dell’assassino.

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