“Quello che ho fatto è imperdonabile, e oggi sono a chiedere perdono”.

A parlare è Alessandro Maja, autore della strage di Samarate. L’interior designer nel maggio 2022 si è reso colpevole dell’omicidio della moglie e la figlia. In tribunale anche il figlio, gravemente ferito dal 53enne, che si è presentato in aula in sedia a rotelle, accompagnato dagli zii e dal nonno.

Il 53enne ha raccontato di aver commesso gli omicidi per via di problemi economici e lavorativi. Sul conto però ha oltre 280.000 euro

L’uomo in corte d’Assise a Busto Arsizio ha parlato per circa un’ora e mezza. Il 3 e 4 maggio 2022 ha commesso l’omicidio della moglie Stefania Pivetta e della figlia 16enne Giulia. A scampare alla strage di Samarate e alla furia omicida del 53enne è stato il figlio Nicolò di 23 anni, sopravvissuto nonostante le gravi ferite inflitte dal padre. Nel corso dell’udienza, Alessandro Maja ha risposto alle domande che gli sono state poste dalla pm Susanna Molteni. L’uomo ha dichiarato di aver commesso gli atroci omicidi a causa di problemi economici e lavorativi. Secondo il racconto, Maja si è definito sottopressione per degli errori sul lavoro e di essere in conflitto con la moglie per delle spese ritenute eccessive effettuate dalla donna. Sui conti correnti dell’uomo, tuttavia, sono presenti oltre 280.000 euro. Durante l’udienza, l’autore della strage di Samarate ha anche tentato un accenno di richiesta di perdono:

“Eravamo una famiglia bellissima. Non penso al suicidio ma non so come scusarmi. Quello che ho fatto è imperdonabile, e oggi sono a chiedere perdono”.

Le dichiarazioni dello zio di Nicolò, il 23enne rimasto gravemente ferito nella strage di Samarate:

Alla fine dell’udienza, Mirko Pivetta, zio di Nicolò, ha rilasciato una dichiarazione in merito a quanto detto da Alessandro Maja di fronte d’Assise:

“Non nascondo che fa effetto vedere un uomo ridotto così. Ma adesso è facile chiedere perdono. Ma quale perdono è possibile? Soprattutto dopo aver letto la perizia, dopo aver letto le modalità con cui ha fatto quello che ha fatto”.

Alessandro Maja è risultato in grado di intendere e di volere. La prossima udienza è fissata il 23 giugno prossimo.

Il 53enne, infatti, secondo la perizia dello psichiatra forense Marco Lagazzi, è risultato essere in grado di intendere e di volere e di rimanere in giudizio. Potrà dunque prendere parte all’udienza del prossimo 23 giugno, in cui il giudice prenderà una decisione sulla pena da infliggere all’uomo.

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