Paura e psicosi a Fiumicino dopo il tentato rapimento di un bambino: il piccolo ha dichiarato di aver preso a calci il presunto rapitore per scappare
A Fiumicino, sarebbe avvenuto un tentato rapimento nei confronti di un bambino.
Secondo quanto riporta La Repubblica, un uomo di circa 50 anni sarebbe quasi riuscito a rapire un bimbo di 8 anni che giocava nel cortile di casa.
L’episodio si sarebbe verificato nella serata di sabato 22 aprile. Il piccolo avrebbe raccontato a sua madre che un uomo lo avrebbe preso per un braccio e trascinato nella sua auto. La donna, che si era riversata in strada, aveva perso di vista suo figlio.
“Mi ha fatto attraversare la strada è ha cercato di farmi salire in auto. Io gli ho dato un calcio e sono scappato“.
Ha raccontato alla madre. Il bambino è già stato sentito dagli investigatori che stanno esaminando il suo racconto. Dall’identikit fornito dal piccolo, emerge che la persona in questione sia un uomo alto, sulla cinquantina, con un’automobile rossa, presumibilmente una Citroen.
Inoltre, si cerca di verificare se i genitori conoscano effettivamente l’uomo che per poco non è riuscito a rapire il piccolo.
La polizia di Fiumicino, che sta indagando sulla vicenda, ha passato al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.
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Prima il filmato, poi paura e psicosi a Fiumicino
Così, dalla paura del tentato rapimento del bambino, a Fiumicino, la psicosi ha preso il sopravvento.
Le immagini hanno catturato due persone che sono appena scese da un’automobile. La coppia si guarda intorno, poi la donna spinge un cancello per aprire: così interviene una terza persona che la blocca.
“Era mio padre. Quella donna gli ha detto che cercava Sara. Sara è il nome di mia figlia di 14 anni. Mio padre li ha cacciati via”.
Afferma una donna, che ha registrato un messaggio vocale in cui dice di aver già avvisato le forze dell’ordine.
“Una persona mi ha chiamato il 24 mattina dopo che ho pubblicato le immagini sui social e mi ha detto che su via delle Ostriche c’è stato un altro avvistamento. Cercavano il figlio in un bed and breakfast. Ho avvertito anche la maestra e le ho fatto vedere le immagini. Ho dovuto denunciare per forza, mi devo tutelare e vi mando tutto per tutelare anche le altre persone”.
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Così, dalla paura del rapimento si è passati alla psicosi. Una signora del posto ha parlato ai microfoni di Repubblica.
“Siamo terrorizzati. Aspettiamo la fine di questo incubo“.
Tuttavia, saranno le indagini a chiarire esattamente cosa sia accaduto.