Il 26enne Andrea Papi è stato sbranato e ucciso molto probabilmente da un orso in un bosco del Trentino. La madre del runner accusa le istituzioni, viste le precedenti aggressioni

Accettare la morte di un figlio non è mai semplice, figurarsi se quest’ultimo è stato sbranato e ucciso da un orso, che già in precedenza aveva aggredito altre persone.
È questa la terribile vicenda di Franca Ghirardini, madre di Andrea Pini, ragazzo di 26 anni, morto sotto gli artigli di un orso, mentre passeggiava nei boschi di Caldes, in val di Sole, in Trentino Alto Adige. Non riesce a capacitarsi di come sia stato possibile la signora Franca, incredula, distrutta dal dolore e indignata contro le istituzioni.

“Hanno voluto il morto, ora ce l’hanno”.

Sono queste le uniche parole che riesce a pronunciare in preda allo sconforto.
Infatti, sebbene l’autopsia debba ancora chiarire le cause della morte di Andrea, la madre, la fidanzata e gli abitanti del posto sono sicuri che sia stato proprio un orso a uccidere il giovane runner. Infatti, si stima che in tutto il Trentino siano circa un centinaio gli esemplari di plantigrade presenti. Inoltre, in Val di Sole, dove Andrea ha perso la vita, ne sono stati segnalati una decina.
E quello del 26enne non è un caso isolato: già nei mesi scorsi si sono registrate aggressioni a uomini e altri animali.
L’ultima, il mese scorso, quando uno di essi ha aggredito il 39enne Alessandro Cicolini. L’uomo era finito in ospedale a causa delle ferite riportate.

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Andrea, ucciso da un orso, la fidanzata: “Tienimi per sempre così”

Andrea, laureato in scienza motorie, era un ragazzo che amava godersi la vita, appassionato di corsa e di escursioni, della natura e della montagna, come lo descrivono amici e conoscenti.

Intanto, i risultati dell’autopsia sono attesi entro la giornata di oggi: tutto lascia pensare che il giovane runner sia stato ucciso da un orso. Sul corpo di Andrea sono stati ritrovati segni riconducibili all’aggressione del plantigrade: gravi ferite, graffi sulla schiena sul volto e un profondo taglio sul ventre. La Procura di Trento ha nominato tre periti – un medico legale, un esperto di DNA animale e un veterinario – e ogni oggetto trovato sarà analizzato, compreso un bastone insanguinato. Al momento la Procura di Trento ha aperto un fascicolo modello 45 senza reati e senza indagati.

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La fidanzata di del 26enne, Alessia Gregori, ha espresso tutto il suo dolore in una foto pubblicata su Instagram, che ritrae la giovane coppia abbracciata.

“Tienimi per sempre così”

Ha scritto Alessia, fidanzata con Andrea da 5 anni: che in autunno la giovane coppia avrebbe iniziato la convivenza.

Il dramma di Andrea, il capo della Forestale: “Solo l’esame genetico chiarirà l’aggressione dell’orso”

Fabio Angeli, capo della Forestale di Malè, ha parlato della presenza degli orsi nella zona in cui Andrea è stato rinvenuto senza vita.

Le tracce dell’incontro con l’orso partono in località Crocifisso, sotto Pra del Conz, a quota 1200 metri. Andrea scendeva di corsa lungo la forestale, ma all’improvviso ha tagliato due curve, giù dalla scarpata. Tracce di sangue e sottobosco sconvolto proseguono per 150 metri, in un’area impercorribile a causa di rami ammassati, proprio fino al tronco in cui l’abbiamo trovato”.

“Solo l’esame genetico però chiarirà se si tratta dello stesso esemplare. In Trentino contiamo oggi tra 100 e 120 orsi. L’inverno è stato caldo e senza neve: i maschi sono usciti dal letargo da due mesi, le femmine con i cuccioli temono che li aggrediscano e si nascondo ancora vicino alle tane. Salute degli animali e sicurezza delle persone ormai sono un problema da gestire con decisione”.

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