È stato trovato senza vita nella sua cella del carcere di Lorusso e Cutugno di Torino: il dramma si è consumato intorno alle 21 di martedì 21 marzo, il detenuto è morto suicida inalando gas.

Gli inquirenti stanno cercando di chiarire la dinamica dell’incidente.
Stando alla prime ricostruzioni, il motivo del decesso sarebbe da ricondurre all’inalazione del gas contenuto nelle bombolette per i fornelletti da campo in dotazione ai detenuti per permettere loro di prepararsi il caffè o cucinare in stanza, e le indagini dovranno quindi stabilire se si sia trattato di un fatale incidente o di una precisa volontà del giovane di togliersi la vita.
Gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno prontamente chiamato i soccorsi, ma per il 27enne non c’è stato nulla da fare: è morto d’infarto.
Accanto al cadavere del detenuto, è stato trovato anche il suo compagno di cella. Era ancora stordito: è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria e, fortunatamente, non è in pericolo di vita.

Torino, detenuto muore suicida in carcere: da chiarire i motivi del gesto

Gli investigatori stanno cercando di indagare sui motivi che hanno spinto il giovane a un gesto così estremo.
Al momento, non sono ancora chiari i motivi del suicidio. Potrebbe trattarsi di un tentativo di utilizzare il gas per procurarsi effetti simili a quelli derivati dall’assunzione di una droga.
Le indagini sono in corso e non è assolutamente da escludere, comunque, che i due abbiano tentato di togliersi la vita insieme in carcere. A fare luce sull’accaduto sarà fondamentale la testimonianza del detenuto sopravvissuto. Questo, una volta ristabilitosi, verrà sentito dalle autorità competenti per far luce sui motivi alla base dell’insano gesto.

Ennesimo suicidio in carcere: 2022 anno da record

Il 2022 è stato un anno tragico per le carceri italiane: secondo l’ultimo report dell’Associazione Antigone, lo scorso anno, ben 84 detenuti si sono tolti la vita in carcere, “circa 20 volte in più di quanto avviene nel mondo libero. Un detenuto ogni 670 presenti si è ucciso”, scrive l’associazione in una nota.
Il precedente primato negativo era del 2009, quando in totale furono 72. Ma all’epoca i detenuti presenti erano oltre 61 mila, 5 mila in più di oggi: il sovraffollamento potrebbe essere una delle ragioni che spinge così tanti carcerati al gesto estremo.
Infatti, attualmente i detenuti sono circa 57 mila, a fronte di 51 mila posti: dunque, nelle carceri italiane ci sono circa 9 mila persone in più rispetto alla capienza regolamentare.

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