Orrore in una casa di Haverfordwest, nel Pambrokeshire, Regno Unito: il patrigno ha ucciso di botte la figlia di due anni e poi ha incolpato il cane, dicendo alle forze dell’ordine che la piccola è rimasta ferita dopo essere stata spinta giù per le scale dall’animale. Ma non è la verità: non coincidono le numerose ferite, frutto di un “attacco frenetico ed estremamente violento”.

Lola è morta dopo quattro giorni di agonia. La notizia ha sconvolto l’intera comunità gallese dove è avvenuta la tragedia. Sul corpicino della piccola sono state rilevate ben 101 ferite che le ha provocato il patrigno Kyle Bevan. Da 4 mesi, l’uomo viveva nella casa con la mamma della piccola, che ha detto alle forze dell’ordine che stava dormendo al momento dei fatti, e con la stessa vittima, Lola James.

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Uccide la figlia e incolpa il cane: la tragedia in Galles, la ricostruzione

I medici che hanno esaminato il corpo della piccola vittima e hanno riscontrato ben “101 lesioni” con “lividi su tutto il corpicino e graffi sulla pelle”. Gli stessi, hanno definito la natura dell’attacco come “frenetica ed estremamente violenta”.

La piccola Lola ha subito danni ad entrambe le retine e una lesione cerebrale definita “catastrofica”. Dopo quattro giorni di agonia, la piccola è morta a pochi mesi dal compimento del terzo anno d’età.

Come ricostruisce il procuratore Caroline Rees, dopo i fatti, l’omicida avrebbe fatto alcune ricerche su internet per trovare informazioni usando frasi di ricerca come: “Bambini che hanno subito impatto alla testa e perdita di conoscenza”. La corte ha ascoltato anche la mamma della piccola sull’attacco avvenuto in quel tragico 17 luglio 2020 e hanno stabilito che la donna fosse a conoscenza del “carattere cattivo e violento” e che, sebbene ciò, non avrebbe fatto nulla per allontanarlo dalla piccola, “dando priorità alla sua relazione rispetto alla sicurezza fisica di sua figlia”.

“Sinead James ha gravemente mancato al suo dovere di madre nei confronti della sua bambina”. La donna si è difesa spiegando che Lola è stata vittima di un doppio incidente: prima è caduta dalla scala del letto a castello di notte e poi al mattino, spinta giù dal cane e confermando la versione dell’imputato. Attualmente il processo è ancora in fase di svolgimento.

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