Incidente frontale mortale per Marco Gessa, muratore 38enne di Domusnovas, nel Sud Sardegna: l’uomo ha perso il controllo dell’auto per evitare la carcassa di una volpe che si trovava sulla strada. Dopo aver invaso la corsia opposta, la sua Lancia Ypsilon si è schiantata contro un Fiat Doblò.

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Incidente frontale ieri sulla strada Provinciale 2 che da Carbonia porta a Villamassargia, della provincia del Sud Sardegna, località Tanì, tra una Lancia Ypsilon e un Fiat Doblò: Marco Gessa muore sul colpo a 38 anni dopo aver perso il controllo dell’auto per evitare la carcassa di una volpe, ferita gravemente Laura Deidda, di 32

Incidente frontale in Sardegna, Marco Gessa muore a 38 anni: aveva sterzato bruscamente con l'auto per evitare la carcassa di una volpe.

Quando sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, coadiuvati dai vigili del fuoco che hanno estratto i corpi dalle auto frantumate dopo lo schianto, hanno appurato che non ci fosse null’altro da fare per Marco, morto sul colpo. La donna a bordo dell’altro mezzo è stata repentinamente trasferita all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove versa in gravi condizioni ma non sarebbe in pericolo di vita.

Incidente frontale per evitare la carcassa di una volpe sulla carreggiata, Marco perde il controllo dell’auto e muore nello schianto: grave la donna a bordo dell’altro mezzo. Sotto accusa la zona interessata che si trova in località Tanì, spesso terribile scenario di brutti incidenti, anche mortali. La strada Provinciale 2 è una zona piuttosto buia e, quando il sole va via, l’unica illuminazione è data dai fari delle macchine.

Dopo lo schianto, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. Da quanto ricostruiscono i militari, dopo i primi rilievi e le prime ipotesi sulla dinamica dell’incidente frontale, Marco avrebbe invaso la corsia opposta dopo aver sterzato con l’auto per evitare la carcassa di una volpe presente sulla carreggiata. “Aveva la battuta sempre pronta – dicono di lui – ed era in grado di portare allegria in qualunque contesto si trovasse. Ancora faccio fatica a credere che non ci sia più”.

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