Tragedia a Verona: muore un giovane medico dopo un incidente stradale in sella alla sua moto. Si chiamava Michele Pighi e ieri, venerdì 30 settembre, ha perso la vita dopo il terribile schianto contro un’auto. Michele era un cardiologo molto promettente e aveva solo 39 anni. Si stava recando al lavoro prima di impattare contro una Mercedes in via Monte Ortigara, nel tratto finale della strada che porta da Avesa a Borgo Trento, quartiere di Verona.
Vedi anche: Ruba due auto, investe e uccide un ciclista e nell’inseguimento fa ribaltare una macchina dei carabinieri
L’incidente fatale tra la moto e l’auto, muore un giovane medico: la dinamica, chi era la vittima, Michele Pighi
Il cardiologo dell’Azienda Ospedaliera di Verona stava percorrendo via Monte Ortigara, quartiere di Ponte Crencano, a Verona, dopo essere passato da casa ad Avesa, frazione della città veronese. La mattina, “alle 8”, come ha detto il professor Flavio Ribichini, il direttore della Uoc di Cardiologia della Azienda universitaria ospedaliera, era stato impegnato in sala operatoria e intorno alle ore 10.30 circa avrebbe fatto ritorno nella struttura sanitaria.
Giovane medico muore in un incidente: la ricostruzione. Ma il tempo si è fermato alle ore 10 circa in via Monte Ortigara quando, a bordo della sua moto Bmw Gs nera, in direzione di via Mameli, è stato colpito da un’auto, Mercedes Cla 200, guidata da una donna. Michele è morto dopo essere stato trasportato all’ospedale di Borgo Trento, “Polo Confortini”. La donna che conduceva l’auto sta bene dopo aver arrestato la corsa contro un paletto posizionato sul marciapiede.
Muore in un incidente stradale: chi è la giovane vittima, il medico Michele Pighi. Michele si occupava di cardiologia interventistica coronarica e strutturale e coordinava le attività degli specialisti in formazione. “Aveva una carriera luminosa davanti”, lo dicono i colleghi che hanno provato a rianimarlo, “ma non ce l’abbiamo fatta”. Michele era stato 4 anni in Canada ed anche a Londra. “Era preparato e capace, ovunque lo mandavi ti faceva fare bella figura. Era il mio unico associato, adesso sono rimasto da solo. A fine novembre c’è un importante convegno della Società europea di cardiologia e avevo affidato tutto a lui. Era una bella persona, non riesco ancora a credere che sia finita così, che non ci sia più”.
Continua a leggere su Chronist.it