Tragedia nel mondo del calcio giovanile e dilettantistico: un giovanissimo calciatore promettente, Daniele Bosica, è morto a 18 anni dopo aver combattuto a lungo contro una grave malattia. Il ragazzo è morto mercoledì 7 dicembre a Roma, dove era ricoverato in attesa del trapianto di midollo.

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Daniele Bosica muore a 18 anni a Roma, dove era ricoverato in attesa di un trapianto di midollo, era un giovane calciatore del calcio dilettantistico e militava nella Renato Curi Angolana, squadra di Città Sant’Angelo, vicino Pescara, in Serie D: la ricostruzione della tragedia, il messaggio della Lega Nazionale Dilettanti, la causa della morte, la malattia, chi è la vittima

Il giovane ragazzo combatteva da un anno circa contro una brutta malattia. Daniele aveva scoperto di essere gravemente malato in maniera del tutto casuale, durante un contrasto di gioco in una partita di campionato della sua squadra di Città Sant’Angelo, nei pressi di Pescara, nel campionato di Serie D dove milita la Renato Curi Angolana. Gli accertamenti per l’infortunio avevano portato il giovanissimo a conoscere la terribile diagnosi.

Daniele Bosica muore a 18 anni: chi era il giovane calciatore militante della Serie D. Ad annunciare la scomparsa del giovanissimo calciatore è stata la stessa società in cui militava, la Renato Curi Angolana: “Piangiamo la scomparsa di Daniele, un amico gentile, un ragazzo buono, un esempio per tutti. Ti porteremo sempre nel nostro cuore, non dimenticheremo il tuo sorriso e la tua passione per il gioco più bello al mondo”.

Calciatore muore a 18 anni: il messaggio della Lega Nazionale Dilettanti. Il giovanissimo era ricoverato da un mese circa a Roma ed era in attesa di un trapianto di midollo. “Era un ragazzo speciale di talento, di umanità, di voglia di vivere – è il messaggio della Lega Nazionale Dilettanti – con mille e mille storie ancora da raccontare attraverso la sua curiosità e la sua ironia. Terribile. Insensato. Ingiusto”. Dopo la notizia della morte del calciatore di 18 anni “tutto il calcio giovanile e dilettantistico si è unito al dolore”.

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