Sono stati rubati diversi oggetti che erano sulla tomba di Michele Merlo, il cantante stroncato da leucemia fulminante lo scorso anno. La mamma, Katia Ferrari, ha denunciato l’episodio attraverso i social. Rabbia e delusione: “Sono già arrabbiata con questo mondo, dove purtroppo devo e sto sopravvivendo. Ma ancora di più con chi si permette di prendere (rubano) i regali di Michele”.
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Rubati i regali che erano sulla tomba di Michele Merlo, il cantante morto nel 2021 a causa di una leucemia fulminante: il dolore della mamma, Katia Ferrari, la vicenda nel cimitero di Rosà, in provincia di Vicenza; gli sviluppi in Tribunale sulla morte del cantante e la lunga attesa per la decisione del pm Jacopo Augusto Corno sul dottor Pantaleo Vitaliano
Sulla tomba del compianto cantante c’erano oggetti di valore che ora sono spariti così come i fiori. L’episodio è avvenuto al cimitero di Rosà, comune d’origine di Michele: “È sparito un suo anello con una ‘M’ e oggi mi sono accorta che manca una tazza con un bassotto”. Più che un appello è una denuncia rabbiosa e comprensibile quella della donna: “Per chi fosse stato: hai fatto un gesto veramente ignobile!”. Lo sfogo è indirizzato agli autori del gesto e si conclude così: “Devi solo vergognarti”.
Nel frattempo i genitori di Michele Merlo vogliono vederci chiaro su quella diagnosi ritardata, per comprendere se un’inquadratura tempestiva del male che ha colpito il giovane avesse potuto salvargli la vita. “Una condotta diligente dell’indagato avrebbe permesso di avviare il trattamento terapeutico previsto e di svilupparne l’efficacia in tempo utile evitando il decesso”, è quanto scrive l’avvocato della famiglia che ha fatto causa al medico di base.
Michele Merlo: news, perizia
Saccheggiata la tomba di Michele Merlo: l’attesa della decisione del pm sul dottore. Il cantante lamentava forte mal di testa e presentava diversi lividi sul corpo, tuttavia sia il medico dal quale si era recato, sia il Pronto Soccorso, lo avevano mandato a casa senza una diagnosi precisa. Poi la scoperta della leucemia, diagnosticata all’ospedale di Bologna quando ormai era troppo tardi. Secondo il legale della famiglia, “agendo tempestivamente” le possibilità di successo del trattamento, in particolar modo per un soggetto giovane e senza altre patologie, sarebbero state del 90-95%. Il dottor Pantaleo Vitaliano, con studio a Rosà, è in attesa della decisione del pm Jacopo Augusto Corno che valuta se richiedere l’archiviazione dell’inchiesta o il rinvio a giudizio del medico.
Perizia
Saccheggiata la tomba di Michele Merlo, la conclusione della perizia disposta dal gip di Vicenza: “Ci fu negligenza”. Lo scorso 29 settembre le parti si erano riunite davanti al giudice: il dottore è accusato di omicidio colposo. Secondo la procura berica sarebbero stati confusi i sintomi della leucemia con quelli di uno strappo muscolare. L’errore avrebbe ritardato l’inizio terapia dopo la quale il paziente si sarebbe potuto salvare. I periti hanno confermato quanto già spiegato nelle 50 pagine della perizia: ne emerge la responsabilità per “negligenza e imprudenza” del dottor Pantaleo Vitaliano.
Tuttavia il dottore non è responsabile dell’errore della diagnosi, data la mancanza di strumenti necessari ad un medico di base per verificare l’insorgenza della malattia, ma di non aver approfondito le cause del malessere fisico che aveva colpito il giovane. Secondo il dottore l’ematoma che Michele Merlo aveva sulla coscia era dovuto ad uno strappo muscolare ma avrebbe dovuto spedire il paziente d’urgenza al pronto soccorso e, con un semplice esame del sangue, avrebbe ottenuto prematuramente la corretta diagnosi. Secondo la difesa “la perizia non tiene conto del fatto che il ragazzo disse al dottore di aver urtato dei mobili facendo un trasloco, e questo indusse il professionista, legittimamente, a diagnosticare uno strappo muscolare”.