Valeria Lembo morì 11 anni fa, all’età di 34 anni, per una dose sbagliata del farmaco chemioterapico Vinblastina. La dose che le hanno somministrato al Policlinico di Palermo era dieci volte maggiore rispetto quella prevista dai protocolli, un errore che poi risultò fatale per la giovane mamma siciliana.

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Valeria Lembo muore a 34 anni per una dose di chemioterapia dieci volte superiore del farmaco Vinblastina: la Corte dei Conti condanna i medici, la ricostruzione della tragedia avvenuta il 29 dicembre di 11 anni fa al Policlinico di Palermo e del processo

La donna, diventata mamma da soli sette mesi, si era sottoposta al trattamento dopo aver scoperto di avere il linfoma di Hodgkin, una patologia dalla quale sarebbe stato possibile guarire. Morì agonizzante tra atroci dolori tre settimane dopo, il 29 dicembre, il giorno dopo del suo compleanno. La vittima perse la vita a causa di una dose somministrata che “avrebbe potuto uccidere un elefante”, come dissero poi successivamente gli esperti.

Il processo e le condanne

Valeria Lembo

Muore dopo dose sbagliata di chemioterapia: la ricostruzione del processo. Dopo i fatti, la famiglia denunciò l’accaduto anche grazie alla stampa e la Procura aprì un’inchiesta. Il 14 settembre 2015 per cinque medici e infermieri arrivarono le condanne penali emesse dal giudice monocratico Claudia Rosini con pene molto più alte da quelle richieste. Il primario Sergio Palmieri condannato a 4 anni e mezzo; l’oncologa Laura Di Noto 7 anni; l’allora specializzando Bongiovanni Alberto a 6 anni e mezzo; le infermiere Elena Demma e Clotilde Guarnaccia a 4 anni ciascuna. Il giudice Rosini descrisse il caso come “la più grave colpa medica commessa al mondo”.

Muore per una dose di chemioterapia dieci volte maggiore: le condanne ai medici. In appello, il 12 dicembre 2017 le pene vennero ridotte. Al termine dell’appello bis, a febbraio 2021 i giudici hanno inflitto 3 anni a Palmieri, 2 anni e tre mesi alla Di Noto, 2 anni e 5 mesi a Bongiovanni. Ieri la Corte dei Conti presieduta da Giuseppe Aloisio ha confermato nel giudizio di appello le condanne per i sanitari coinvolti nella vicenda. Il primario Palmeri è stato condannato a risarcire l’azienda sanitaria con 875 mila euro.

Muore per dose di chemioterapia sbagliata: il Policlinico condannato a risarcire i familiari con 2 milioni di euro. L’oncologa Laura Di Noto e lo specializzando di allora, Alberto Bongiovanni, dovranno pagare ognuno 318 mila euro. L’ospedale Policlinico è stato condannato a risarcire i familiari con quasi due milioni di euro, assolte invece le due infermiere Elena Demma e Clotilde Guarnaccia.

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