Lutto ad Arre, comune della provincia di Padova: Andrea Naliato è tragicamente scomparso a soli 40 anni, morto davanti ai familiari in seguito ad un forte mal di testa accusato nei giorni precedenti a quello della tragica scomparsa. Andrea si è accasciato ed è svenuto davanti alla moglie e alle due figlie. Non c’è stato nulla da fare per l’autotrasportatore 40enne, Andrea è morto probabilmente a causa di una emorragia cerebrale. I familiari hanno deciso la donazione degli organi.

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Prima il forte mal di testa, poi la tragica fine: la ricostruzione, causa della morte, chi è la vittima Andrea Naliato

I fatti sono accaduti mercoledì 2 novembre scorso, nella provincia di Padova. Andrea Naliato accusava un forte mal di testa nei giorni precedenti a quello della sua morte. “É successo tutto in pochi attimi – ha raccontato attraverso i social la moglie Silvia Tommasi – Andrea la scorsa settimana aveva accusato dei forti mal di testa mentre era alla guida del suo camion”. Un dolore non così forte da impedirgli di “arrivare a casa”. Inoltre si era “sottoposto ad alcuni controlli” dopo i malesseri riscontrati, ed era stato rilevato un “elevato valore pressorio”.

Il giorno della tragica scomparsa, Silvia ha sentito il marito urlare di dolore e, comprendendo la gravità della situazione, ha immediatamente allertato i sanitari del Suem 118. Tuttavia i danni provocati dall’emorragia cerebrale erano talmente gravi che ogni tentativo di salvare Andrea è risultato vano.

Morto dopo giorni in cui accusava un gran mal di testa: chi è la vittima, Andrea Naliato. Andrea era un autotrasportatore originario di Conselve, dove vivono i genitori, decisamente provati dalla prematura scomparsa del loro unico figlio. Andrea era in salute e dal fisico atletico, inoltre era sua abitudine quella di donare il sangue, un principio rimasto saldo anche dopo la sua scomparsa in famiglia, visto che quest’ultima ha autorizzato la donazione degli organi.

Il messaggio social della moglie: “Eri il mio compagno, il mio migliore amico, la mia roccia”

Un gesto che aiuterà a vivere meglio “almeno sei persone”, ha spiegato la moglie della vittima, Silvia. Una piccola consolazione davanti ad una tragedia talmente devastante. “Eri il mio compagno, il mio migliore amico, la mia roccia. Eravamo una squadra, io la mente, tu le braccia, sempre pronte a fare, accogliere, lavorare, abbracciare, sostenere. Eri il papà delle nostre meravigliose bambine che tanto abbiamo desiderato e sospirato. Eri l’eroe di Emma – ha proseguito Silvia nel post su Facebook, la moglie di Andrea, morto improvvisamente dopo giorni in cui accusava un lancinante mal di testa – che ti piaceva portare sempre sulle spalle, che era la tua ombra e che é la tua copia. Dove troverò la forza di dirle che immensa tragedia ci ha colpito? Racconterò loro il profondo legame che ci ha uniti dodici anni fa e i sacrifici che insieme abbiamo fatto per avere quello che avevamo: avevamo tutto, eravamo felici, forse troppo, e non ce ne siamo resi conto. Sarai sempre con noi, sempre con me, che sono spezzata”.

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