La tragedia nel Padovano: Emanuel Antonello è stato trovato morto sul divano in casa ieri pomeriggio, domenica 12 febbraio. L’uomo, di 44 anni, lascia due figlioletti piccoli. Quando i soccorritori sono entrati nell’abitazione, era già morto. Immediatamente il decesso è stato classificato come “evento naturale”, perciò non verrà aperta nessuna inchiesta.

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Emanuel Antonello morto in casa a 44 anni a Lobia di San Giorgio in Bosco, in provincia di Padova: la vittima trovata senza vita sul divano, la ricostruzione, causa della morte

A lanciare l’allarme sono stati i familiari che non riuscivano a mettersi in contatto con lui da due giorni. Infatti, Emanuel non rispondeva né al telefono, né al citofono di casa. Ieri la macabra scoperta, quando sono intervenuti i vigili del fuoco per abbattere la porta d’ingresso dell’abitazione della vittima. Una volta in casa, è stato constatato il decesso del 44enne, trovato sul divano già privo di vita.

Non verrà aperta alcuna inchiesta, la morte di Emanuel è stata segnalata come naturale. A stroncarlo, probabilmente un attacco cardiaco o un malore improvviso. Non si conosce ancora il momento esatto in cui il 44enne abbia esalato l’ultimo respiro, potrebbe essere avvenuto nella serata di venerdì, cioè due giorni prima della data in cui è stato ritrovato privo di vita.

Chi era la vittima

La vittima Emanuel Antonello, trovata morta in casa a 44 anni.

Trovato morto in casa a 44 anni: chi era la vittima. L’uomo lascia due figlioletti. Chi lo conosce lo descrive come una brava persona alla quale era facile affezionarsi dato il suo buon cuore. Era un “uomo serio” e “molto legato alla famiglia”. La notizia della sua morte avvenuta in casa a Lobia di San Giorgio in Bosco, nel Padovano, ha lasciato sgomenti amici, familiari e conoscenti. Il 44enne non aveva mai manifestato evidenti problemi di salute ed era un giovane padre con due bimbi ancora da crescere. Al lutto si unisce il sindaco della piccola frazione dove ci si conosce tutti: il primo cittadino ha espresso il proprio cordoglio e quello della comunità intera.

Morte in casa da giorni: tenere la salma in casa, chi chiamare, cosa fare, se il decesso avviene di notte, se una persona muore in casa si può portare in ospedale?

Morto in casa: cosa fare, chi chiamare.

Se il decesso avviene in casa, occorre chiamare il medico curante o il 118. Il personale sanitario si occuperà quindi di accertare la causa e compilerà i documenti di dichiarazione di morte, certificato medico e scheda Istat. Entro le prime 24 ore dall’evento, occorre notificare il decesso presso l’Ufficiale di stato civile del Comune di residenza, inviando i documenti prodotti dal medico e i dati anagrafici del defunto.

Se la morte avviene di notte o in un giorno festivo, invece del medico di base occorre chiamare la guardia medica. Questa accerterà lo stato del decesso, che tuttavia non sostituisce quello del medico curante che deve essere informato in ogni caso.

Quando il decesso avviene in casa, è possibile allestire nell’abitazione la camera ardente, premesso che le condizioni del corpo e dell’appartamento lo consentano senza provocare problemi di natura sanitaria. Se non è possibile tenere il morto in casa, il trasferimento in ospedale verrà pagato dalla struttura sanitaria al Comune che a sua volta pagherà tale somma. Al contrario, se il trasferimento avviene su richiesta dei familiari, il Comune otterrà il rimborso di 305 euro dalla stessa famiglia.

Qualora il decesso avvenisse tra le mura di casa, ammesso che vi siano le condizioni, la famiglia potrà tenere la salma nell’abitazione e non sarà necessario il trasferimento in ospedale. Mentre se il decesso avviene in Ospedale, o in qualsiasi altro luogo, non esistono limitazioni sanitarie o dell’autorità giudiziaria. Così la salma può essere trasferita nella propria abitazione per la veglia funebre.

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