Aggressione omofoba in pieno giorno a Terracina, in provincia di Latina: botte, minacce e insulti. La violenza, con calci, pugni ed anche un posacenere in metallo: “Brutta femminiella, ti ammazzo. Non hai capito chi siamo noi. Siamo gente pericolosa di Fondi”. Sono solo alcune delle tante frasi di minacce, insulti e intimidazioni verso un ragazzo. I fatti risalgono allo scorso 31 agosto e ieri, sabato 14 ottobre, tre dei quattro responsabili dell’aggressione sono stati arrestati. Determinanti i video estrapolati dalla telecamera di sicurezza del negozio che ha permesso alle forze dell’ordine di risalire all’identità degli aggressori.

Botte e insulti omofobi: la dinamica, chi sono gli aggressori, chi è la vittima

La mattinata del 31 agosto, all’interno di un bar di Terracina, quattro ragazzi hanno cominciato ad offendere un ragazzo che stava facendo colazione. Gli insulti sono diventati minacce per poi sfociare in violenza fisica, utilizzando anche un posacenere in metallo. Tre degli aggressori erano volti noti alle forze dell’ordine di Teracina: Massimiliano D.C., Michele C., Salvatatore D.M. i loro nomi. Il quarto è un 25enne incensurato, è stato sottoposto all’obbligo di firma per quattro volte a settimana. Nessuna aggravante relativa all’orientamento sessuale.

Botte e insulti omofobi: la vittima. La vittima è un ragazzo di 30 anni residente a Terracina. Dopo l’aggressione il giovane ha riportato ferite alla testa e diverse contusioni. Prontamente, un cliente ha accompagnato il ragazzo al pronto soccorso.

Tema omofobia: significato Treccani, significato etimologico, sinonimo, legge DDL Zan, scuola, giornata

Il significato di omofobia, nel vocabolario della lingua italiana Treccani, è: “L’avversione ossessiva per gli omosessuali e l’omosessualità”. Il termine, di etimologia greca, è composto dal suffisso “fobia”, sinonimo di paura, anteposto dal prefisso “omo” che non ha il significato originario di “stesso” (“paura dello stesso”) ma si trasforma nell’abbreviazione di “omosessuale”. La fobia in questione non è la “paura” generalmente intesa, dovuta ad un’incapacità o un limite personale che il singolo individuo vive e cerca di superare per vivere un’esistenza più serena.

Ma il termine coniato dallo psicologo George Weinberg nel 1971, vuole che l’omofobia sia un fenomeno sociale, più vicino alla discriminazione che a una vera e propria fobia, per quanto clinicamente possano esistere casi in cui si può parlare di una fobia simile (l’irrazionale “paura dell’omosessualità” o quella di “sembrare omosessuali”). Il termine sintetizza i problemi culturali più che psicologici, dei modelli tradizionali che condannano l’omosessualità e l’omosessuale all’isolamento. Dunque l’avversione per il “diverso da sé” che sfocia in violenza.

Ddl Zan

Botte e insulti omofobi: Il progetto di legge denominato Zan, pone l’obiettivo di contrastare l’omofobia e la transfobia. Non approvato dal Parlamento, il ddl Zan mirava proprio ad introdurre l’aggravante relativa all’orientamento sessuale come nel caso della vittima di Terracina. Nei contenuti, la legge avrebbe inserito all’articolo 604 bis del codice penale, le discriminazioni a sfondo razziale, etnico, o religioso, sul sesso, sul genere sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità. La legge già punisce con reclusione fino a un anno e sei mesi casi simili. Il progetto prevedeva la reclusione fino a 4 anni per chi istiga a commettere discriminazioni o violenze di stampo omofobo, al pari di come è previsto già oggi per quelle di stampo razzista, la cui aggravante può far aumentare la pena fino a una metà in più. Cosa oggi non possibile per aggressioni omosessuali o transessuali.

Botte e insulti omofobi: la scuola. “Il contrasto dell’omofobia e della transfobia deve partire dalla scuola – così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, nella Giornata internazionale contro l’omofobia, istituita con la risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007 – È a scuola che si educa al rispetto dell’altra e dell’altro, secondo i principi della nostra Costituzione. Le studentesse e gli studenti devono essere formati per essere cittadine e cittadini responsabili e rispettosi dei diritti di ciascuna persona. A scuola dobbiamo creare, attraverso le nuove generazioni, una società di pari opportunità, di uguali diritti, di rispetto e di libertà, in cui ciascuna e ciascuno senta di potersi esprimere senza condizionamenti”.

La giornata internazionale contro l’omofobia è il 17 maggio. In occasione dell’ultima giornata internazionale contro l’omofobia svoltasi quest’anno, anche la scuola è stata interessata a svolgere un’analisi sull’argomento, così come richiesto dalla circolare ministeriale. “Creare occasioni di approfondimento con i propri studenti sui temi legati alle discriminazioni – si leggeva nella circolare – al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”.

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