Mattia Luconi, il bambino di 8 anni dalle braccia della mamma, risulta ancora disperso dopo la tragedia che ha colpito le Marche in questi giorni. Tuttavia sono state trovate le scarpette del piccolo. Si tratta di un paio di scarpe da tennis. Proprio ieri era stato trovato lo zainetto a 8 chilometri circa di distanza dal punto in cui la mamma lo ha visto per l’ultima volta.
Proseguono le ricerche di Mattia, il bambino disperso dopo il nubifragio nelle Marche
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“Vorrei ribadire e sottolineare i miei più sentiti ringraziamenti a tutti gli eroi delle forze dell’ordine che hanno preso e prendono parte alle ricerche di Mattia – ha detto il papà del bambino attraverso un messaggio scritto su Facebook – Un grandissimo abbraccio da parte mia e di Mattia”.
Proseguono le ricerche del bambino, oggi assisteranno anche il papà e gli zii materni. Dispersa anche Brunella Chiù, 56 anni. Dopo aver individuato e ripreso l’automobile della mamma di Mattia Luconi, il bambino disperso dopo l’alluvione nelle Marche, i cani molecolari hanno “puntato” una zona precisa e uno di loro aveva tentato di tuffarsi in acqua. I vigili del fuoco sono impegnati nelle ricerche dunque proprio lì. Infatti stamane le ricerche con sommozzatori e cani molecolari si sono soffermate in un’ansa del torrente Nevola, per spostarsi più a valle con il passare delle ore. Gli animali sono addestrati ad individuare persone in qualsiasi condizione.
Alluvione Marche 2022: le vittime, dove è successo, le cause, cosa e quando è successo
L’alluvione delle Marche ha tolto la vita a 11 persone. Il nubifragio si è abbattuto in tutta la regione, coinvolgendo particolarmente le province di Ancona, Pesaro e Urbino. La catastrofe si è chiusa con il bilancio drammatico di 11 morti, 50 feriti, 150 persone sfollate e 2 dispersi, tra cui il piccolo Mattia Luconi, il bambino strappato dalle braccia della madre durante il nubifragio che si è abbattuto sulle Marche.
Il maltempo si è abbattuto il 15 settembre e già dal pomeriggio si sono abbattute le prime piogge intense e i temporali, cominciati alle 17 per degenerare in maniera intensa tra le ore 19 e le ore 21. Sono state toccate punte eccezionali di oltre 400 mm nella zona cantianese. Si indaga sulle cause della tragedia che ha colpito la regione e si cerca di comprendere se sarebbe stato possibile prevedere tale disastro. Sotto osservazione l’operato della Protezione Civile che potrebbe risultare responsabile al pari delle autorità locali: l’interrogativo resta aperto sull’efficacia del sistema di allerta meteo.