Mattia Luconi è stato trascinato dalla piena per 13 km: da Farneto, località di Castelleone di Suasa, a Passo Ripe di Trecastelli. Il piccolo è stato ritrovato oggi dopo 8 giorni di ricerche. Otto come i suoi anni, strappato dalle braccia della mamma durante l’alluvione che si è abbattuta sulle Marche.

Mattia Luconi trascinato per 13 km dalla piena: come sta la madre, lo strazio del padre

Vedi anche: Noemi, la 17enne morta nell’alluvione: il ricordo dei compagni di classe

La mamma di Mattia, Silvia Mereu, la donna che si è vista strappare da acqua e fango il corpo del bambino, trascinato per 13 km, proprio ieri era stata dimessa dall’ospedale. La donna aveva cercato di trovare il proprio figlio arrampicandosi su di un albero, ma senza successo. Silvia è rimasta ricoverata in ospedale per una settimana a causa di una polmonite, ma durante la permanenza nella struttura sanitaria il suo unico pensiero era rivolto al figlioletto: “Portatemi Mattia”. Anche il papà ha contribuito per le ricerche, percorrendo chilometri e chilometri di strada munito di binocolo.

Oggi pomeriggio il corpo di Mattia è stato trovato dai carabinieri, i quali hanno ricevuto la segnalazione di una donna che lavora in un asilo di campagna. Da lì la scoperta che Mattia è stato trascinato per 13 km da acqua e fango. La signora aveva intravisto il corpo a 200 metri circa dall’alveo del fiume Nevola. Dopo aver avvisato il proprietario del terreno, sono state allertate le forze dell’ordine.

Il papà di Mattia, dopo aver scoperto che è il figlio è stato trascinato per 13 km durante l’alluvione. L’uomo è straziato dal dolore e rilascia le sue prime dichiarazioni: “In parte speravo che non lo ritrovassero, ormai le speranze sono finite”. Tiziano è un uomo comprensibilmente distrutto: “Il dolore mi annienta”. Le sensazioni sono confuse, difficili da descrivere: “Mi sento come una statua di cristallo presa a mazzate e andata in frantumi”.

Continua a leggere su Chronist.it