L’attore toscano si racconta senza mezzi termini, parlando dei demoni della depressione e dell’alcol: il sostegno della moglie Elena, l’intervista di Ceccherini

“Dalla bestia non si guarisce”: Massimo Ceccherini racconta sé stesso al Corriere della Sera, affrontando il tema della depressione e dell’abuso di alcol. Lo fa senza remore: l’attore si mette completamente a nudo. Il periodo buio è iniziato anni fa e in questo duro percorso di vita è la moglie Elena ad aver giocato un ruolo chiave. “Quando mi ubriacavo era impossibile tenermi. Lei mi picchiava e fermava la bestia dentro di me”. E quindi, “picchia oggi, picchia domani”, prima o poi qualcosa cambia. Era nel buio mentale più totale, ma un giorno “ebbi il colpo di fulmine”.

In realtà era “una notte”, perché l’allora compagna si preparava per andare a lavorare in ospedale e indossava una divisa con una scritta sul retro: “Misericordia”. Capì che era il segnale per dire ‘basta’, o almeno per provarci. “Mi sono detto: ‘Dio è arrivato'”. E arrivò, perché “ho avvertito la sua presenza” e quando c’è, bisogna essere pronti “ad agguantare l’aiuto”. Sono passati otto anni ma il demone c’è ancora, quello che è cambiato è il controllo di sé stesso. Oggi, Massimo, sa tenerlo a bada, anche se è dura. “Dalla bestia non si guarisce – ha detto – però riesco a tenerla legata”.

Vive una vita “tormentata”: “Da quando mi alzo fino a sera, sogni compresi”. Quando è lontano per girare un film, la presenza di Elena non rallenta grazie ai frequenti messaggi che si scambiano su WhatsApp che permette ai due di essere in costante contatto. Oggi vive di “rabbia”, che è “la cosa che mi tiene vivo”.

L’amico a quattro zampe che ha salvato la vita all’attore

Tuttavia, oggi c’è un altro compagno di vita pronto ad aiutarlo e si chiama Lucio, il cane dell’attore. “Sono totalmente innamorato di Lucio. Me l’ha mandato Dio e non sto scherzando – ha detto – Lui è arrivato in una fase mia dove stavo per schiantare tutto. Non mi è stato regalato, è arrivato in momento in cui mi stavo spappolando. Me l’ha trovato un mio amico sull’Aurelia a Roma che camminava piccolo piccolo”. La sera si intristisce guardando la tv, ma Lucio intuisce lo stato emotivo del proprietario e va per consolarlo: “Viene, mi consola, mi lecca, mi dà dei baci”. Con l’ultimo lavoro al cinema, nel ruolo di co-sceneggiatore di “Io Capitano”, Massimo ha trovato il suo riscatto: andrà a Los Angeles per la premiazione degli Oscar, perché il film è candidato al trionfo. Come farà con Lucio? “Ho pianto per lui, non posso lasciare solo il mio bimbo”.

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