Eleonora Giorgi, l’attrice era incinta durante le riprese del film Mani di velluto
Nella stagione cinematografica italiana 1970-80 ci sono diverse commedie nostrane che entrano nella Top Ten dei film con i maggiori incasso del periodo: al sesto posto della graduatoria spicca il film Mani di velluto diretto da Castellano e Pipolo, prodotto da Mario Cecchi Gori con la distribuzione gestita da Cineriz; sapevate che nel film Eleonora Giorgi era incinta?
“Ero una fan assoluta di Celentano, non ci eravamo mai incontrati prima. Il nostro primo incontro è stato molto bello. All’epoca ero incinta e ai primi mesi. Adriano fu un partner di una cavalleria immensa, mi fece sentire protetta e rispettata, era prudente su tutto. Mi sono innamorata del suo fascino. Solo lui mi ha fatto provare il ‘brivido’ dell’attrazione fisica sul set. Lui è uno degli uomini più sexy che abbia mai conosciuto”.
Il regista mascherò la cosa ma a un occhio ben attento il dettaglio non poteva sfuggire. In particolar modo nella scena in cui assiste Celentano allettato. Le musiche della colonna sonora sono state firmate da Nando De Luca mentre i principali protagonisti sono appunto Adriano Celentano nei panni dell’imprenditore Guido Quiller ed Eleonora Giorgi nel ruolo della ladra Tilli. Una commedia divertente nella quale peraltro viene raccontata la suggestiva storia d’amore tra due persone che arrivano da contesti sociali diametralmente opposti.
Mani di velluto, trama interessante per uno spettacolo godibile
Per quanti amano il genere commedia e soprattutto le pellicole realizzate tra gli anni ‘70 e ‘80, Mani di velluto rappresenta un lavoro davvero importante e assolutamente da rivedere. La trama è incentrata sulla complessa storia d’amore tra l’ingegner Guido Quiller (Adriano Celentano) che con la sua azienda ha progettato e realizzato vetri antisfondamento (il Blindo Glass) per contrastare i furti, e la bella Tilli (Eleonora Giorgi) che, manco a dirlo, è una ladra di professione.
I due si conoscono in circostanze quasi surreali perché lui un giorno ha un incidente sulla vespa finendo in una fontana e viene soccorso da Tilli. Non può raccontare chi è perché perde momentaneamente la voce per via dell’incidente. Così si crea un divertente equivoco per cui anche lui viene visto come un ladro. Guido ormai separato in casa con la moglie Petula (Olga Karlatos) che pensa soltanto ai suoi soldi, si innamora perdutamente di Tilli. Ma quando scopre che la sua famiglia è composta da un fratello (Memo Dittongo) falsario e soprattutto da un nonno (Gianni Zullo) ladro finito in carcere per colpa del suo Blindo Glass, deve mentire facendosi passare effettivamente per un ladro.
Alla fine quando Tilli si accorge di tutto lo lascia e Guido per dimostrargli il suo amore è pronto a diventare povero per lei. Beh, ma non sarà proprio così, ormai è del mestiere e mette in pratica tutto quello che ha imparato.
La banda dei sardi
Tra le scene più divertenti del film c’è quella in cui il commissario (Filippo Santonastaso) è all’ascolto della telefonata fatta da Guido, ancora senza voce, da un bar nei pressi della casa di Tilli alla moglie Olga per avere supporto. Non potendo parlare Guido scrive su un foglietto le sue esigenze e chiede al povero barista (Sandro Ghiani) di parlare al suo posto. Il commissario dice alla moglie di farlo parlare più a lungo possibile pensando a un sequestratore e così la donna cerca di interagire “Pronto, pronto.. parlate per favore, se avete delle richieste da fare… fatele che sono in ascolto.. pronto.. pronto”.
A questo punto entra in scena il barista che con la sua inconfondibile cadenza sarda e dice “Casa Quiller?”. E lei “Si si, casa Quiller, chi è al telefono”. E lui “il mio nome non ha importanza, il signor Quiller sta qui e sta bene. Per farlo tornare a casa dovete portare soldi”. A questo punto il commissario dice ai propri collaboratori e alla moglie “la banda dei sardi. Li trattenga signora, li trattenga per cortesia signora” e così lei replica: “Non fatevi illusioni, chiunque voi siate, perché io non mi faccio intimorire. Non ho paura, non sono disposta a cedere io” e il commissario “si brava” e lei rincara la dose “non vi darò una lira, sarò irremovibile proprio come vorrebbe Guido.
Una delle scene più divertenti di Mani di Velluto, di Celentano e Eleonora Giorgi
Si lo so voi siete gente senza scrupoli, dei violenti, dei criminali capaci di tutto.. ebbene ammazzatelo, ammazzatelo pure (diciamo pure che per lei questa era una straordinaria occasione per mettere le mani sul patrimonio del marito)”. E il povero barista “caxxo dice.. è ammutolita (rivolgendosi a Guido)”. Mentre Guido con al fianco il barista prova a parlare lui ecco che arrivano le volanti della polizia. Le quali nel frattempo avevano localizzato il luogo da dove era partita la telefonata. I due vengono portati in centrale e sottoposti all’interrogatorio dell’inflessibile commissario. Questo, soltanto dopo diverso tempo si rende conto di avere davanti a sé Guido Quiller.