Nel 1956 esce nelle sale cinematografiche italiane una pietra miliare della comicità, si tratta del film Totò, Peppino e i fuorilegge diretto da Camillo Mastrocinque con soggetto scritto da Vittorio Metz e grandi protagonisti Totò, Peppino De Filippo, Titina De Filippo, Dorian Gray e Franco Interlenghi; oggi vi mostriamo la scena del “taglio all’Umberto”. È una pellicola ricca di divertenti gag che sono ancora oggi apprezzate dal pubblico come quella che stiamo per proporvi.
Totò, Peppino e i fuorilegge: il taglio all’Umberto
Siamo in una bottega di barbiere di una piccola cittadina della campagna romana. Un anziano signore sta serenamente leggendo il giornale mentre l’aiutante (Guido Martufi) di Peppino (Peppino De Filippo) che è il titolare, sta completano il taglio dei capelli. Ad un certo punto il ragazzo termina il lavoro e dice: “Professò! Professò, va bene così?”. Il professore si alza e si guarda nello specchio attentamente prima di arrabbiarsi: “Disgraziato ma cosa hai combinato? Mi hai rovinato! Don Peppì! Don Peppì venite qua!”.
Peppino stava riposando all’ingresso del salone e immediatamente accorre: “Ditemi professore” e il cliente “Guardate che capolavoro!”. Peppino osserva e chiede: “Che ha fatto?”, il professore indicando la sua testa rimarca: “Ecco qua, guardate!”. Il ragazzo prova a giustificarsi: “Lui mi ha detto all’Umberto!” e Peppino però non capisce: “Embè?” e nuovamente il ragazzo: “Umberto li porta così”, il titolare insiste: “Ma chi Umberto?” e riceve questa risposta: “Il figlio della lavandaia, quello che è uscito dal riformatorio!”. Ovviamente il riferimento era a un taglio molto in voga all’epoca e chiamato taglio all’umberta.
“La testa è fresca”
Peppino mortificato lo riprende subito e cerca di sistemare la cosa però peggiorando la vicenda: “Imbecille! Quello ha capito una cosa per un’altra professore, quale figlio della lavandaia.. scusate tanto professore, accomodatevi che ve li faccio più lunghi.. ci metto un poco di brillantina, ma non vi preoccupate che vi stanno bene sapete, vi ha messo in rilievo i lineamenti.. voi avete il lineamento delicato e poi la testa vi sta fresca” e il professore: “Adesso che andiamo incontro all’inverno?!”.
Peppino prova a giustificarsi: “Appunto, è fresca”, il professore però non ci sta: “La testa fresca!! Io c’ho la testa fresca.. io c’ho la testa fresca, lui sa fare i capelli all’Umberto”, Peppino farnetica qualcosa: “Il ragazzo, il ragazzo…” ma il professore è molto arrabbiato e mentre prende il soprabito e il cappello “Io qua dentro quando è finito l’abbonamento non ci vengo più” ma Peppino gli ricorda “E l’abbonamento è già finito da un pezzo”, il prof chiede “Da quando?” e Peppino: “Da un mese” ma lui non la prende bene: “Ahhh, ecco perché non ci volevo venire”.
“Noi siamo missionari!”
Rimasti da soli Peppino se la prende con il ragazzo: “Vieni qua imbecille (lo prende per il camice) ma tu così mi rovini la clientela (gli da uno schiaffetto).. ah tu sei un parrucchiere?! Ah tu vuoi fare il parrucchiere? La nostra è una missione… noi siamo missionari, missione di civiltà… mmmhh (portandosi le mani in faccia) non voglio vederti, vattene! Hai capito vattene e non guardarmi in faccia… ignorante.. quello non sa neanche chi è Umberto.. ma come quello è il migliore cliente, quello è professore e c’ha pure motocicletta.. imbecille!”. A questo punto arriva il signor Antonio (Totò): “Barbiere da strapazzo c’è molto da aspettare” e Peppino: “Ma se non c’è nessuno”. Ma questa è un’altra gag.