Tante volte Carlo Verdone ci ha raccontato del suo amore spassionato per i motori e, parlando della sua auto preferita, ha svelato un aneddoto relativo ad uno degli storici personaggi interpretati nel suo primo film da regista

Carlo Verdone non lo ha mai tenuto segreto, tra le sue più grandi passioni c’è senza dubbio quella per le quattro ruote. L’attore romano, infatti, ha sempre scelto personalmente i veicoli da usare nei suoi film cercando di associare le caratteristiche dei personaggi alle auto che avrebbero guidato. Da tale connubio spesso sono scaturiti abbinamenti che hanno reso popolari tanto i veicoli quanto i loro “singolari” conducenti.

Tra le altre: la mitica Fiat Dino e le sue saette rosse sulle fiancate che il coatto Dino guidava in “Un sacco bello” del 1980; o il trittico di: Fiat 131 Panorama appartenuta a Furio, “fedele socio ACI”, la Fiat 1100 di Mimmo e sua nonna, la straordinaria Sora Lela, o l’Alfasud dell’emigrante Pasquale Amitrano, apparse in “Bianco, rosso e verdone” del 1981; senza dimenticare la fiammante bmw m3 cabrio di Ivano e Jessica, con la loro mitica scena: “O famo strano”, in “Viaggi di nozze” del 1995.

Tuttavia, più volte nel corso degli anni Verdone ha ribadito che la sua auto preferita resta la Fiat 127, di colore bianco «Perché costava meno», che acquistò a metà anni ’70 grazie ai primi soldi guadagnati nelle serate di cabaret: «È stato il momento più bello della mia vita – e aggiunge – c’ero affezionatissimo, è stata la prima macchina bella, per design, della vecchia Fiat».

L’aneddoto di Un sacco bello

In un’intervista al quotidiano “La Stampa”, il comico e regista romano ha rivelato che proprio con la sua amata 127, nel 1974, si era avventurato in un viaggio in Polonia: «Stando là vidi l’intero campionario della cafoneria italiana: c’era una Dino targata Viterbo con dei personaggi così cafoni che nemmeno con la mia più grande interpretazione potrei raggiungere, a livello di volgarità. Però erano divertenti».

Tale incontro, infatti, fu d’ispirazione qualche anno dopo per la creazione del personaggio di Enzo nel film “Un sacco bello”, che non a caso possiede una Fiat Dino con cui, in compagnia di Sergio, vuole andare a Cracovia a rimorchiare giovani ragazze polacche a colpi di penne a sfera e calze di Nylon.

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