Paolo Villaggio era un uomo di una intelligenza incredibile e, con le storie di Fantozzi, descrisse esattamente il futuro italiano centrando perfettamente il punto: il leccaculismo. “Realismo allo stato puro“, si scrive sui social. La scena che andremo a vedere ci mostra la profondità di un messaggio importante lanciato in un contesto comico. “Bisogna essere degli ‘Yes man’“, dicono i fan della commedia all’italiana. Riassume il concetto di chi si propone sempre disponibile al proprio datore di lavoro, accettando ogni condizione, anche le più sfavorevoli o meno convenienti per la persona.

Dinanzi ad un’osservazione contraria alla linea aziendale, seppur costruttiva, “si arriva a non seguire il ‘leccaculismo’“: i commenti social sulla scena di ‘Fantozzi alla riscossa

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30 anni fa ed erano già in linea con i tempi attuali“, si legge su YouTube. Il Direttore fa un discorso spiegando cosa bisogna fare per avere successo e scalare la gerarchia aziendale: “Spionaggio, furto, servilismo“. “Solo così potrete assurgere ai più alti livelli aziendali“, dice nel film il personaggio interpretato da Muller.

Praticamente una sintesi perfetta del 90% degli assunti in Italia, sia nel pubblico che nel privato“. “Fantozzi aveva un posto fisso, dove non faceva nulla per 8 ore esatte, una casa di proprietà, una famiglia tutto sommato unita ed è pure andato in pensione. Adesso ‘ste cose la maggior parte degli italiani le sognano, altro che ‘anticipatore dei tempi‘”.

Il “leccaculismo“, la denuncia di Paolo Villaggio nei film di Fantozzi

La voce del popolo è unanime dinanzi ad un capolavoro del cinema che ci racconta l’attualità di una scena destinata ad essere sempre valida. Tramandabile di generazione in generazione, “di questo passo“. La scena in questione vede protagonista il celebre Direttore Naturale Gran mascalzon lup man pezz di merd Dottor Barambani e il mitico ragioniere Ugo Fantozzi, ormai in pensione ma “precettato dalla Megaditta solo per queste saltuarie dimostrazioni“.

Il primo è interpretato da un magistrale Paul Muller (“che attore impagabile, ma dove si trova un’attore così?“, commentò Gigi Reder, l’interprete dell’altrettanto mitico personaggio del ragionier Filini), il secondo dall’immenso Paolo Villaggio. Il film è “Fantozzi alla riscossa“, uscito nel 1990 per la regia di Neri Parenti. Per alcuni si tratta del primo vero film dove si annusa il calo del personaggio “fantozziano“. Tuttavia la scena è epica e ve la riproponiamo così.

Voce fuori campo di Fantozzi: “Tutti gli anni in aprile, avveniva l’insediamento dei nuovi assunti nei vari quadri della Megaditta. Erano frutto di una schierata selezione a base di raccomandazioni, minacce, ricatti ed eliminazione fisica di potenziali concorrenti. Venivano accolti, iniziati e aizzati dal Direttore Naturale Gran mascalzon lup man pezz di merd Dottor Barambani“.

A discorso inoltrato del Direttore Naturale Gran mascalzon lup man pezz di merd Dottor Barambani: “E ricordate, figlioli, di essere sempre disonesti. Di essere sleali con i colleghi. Non praticate amicizie disinteressate, ma usate il ricatto, il leccaculismo e praticate spesso delazione. Solo così potrete assurgere ai più alti livelli aziendali. Se non seguirete queste regole auree, ecco quale sarà il vostro destino“.

Fantozzi appare sul posto di lavoro mentre legge “La Gazzetta dello Sport“. E viene richiamato duramente dal megadirettore: “Fantozzi!“.

Voce fuori campo: “Il pensionato Fantozzi veniva precettato dalla Megaditta solo per queste saltuarie dimostrazioni“.

Il direttore: “Da quanti anni è alle nostre dipendenze?

Fantozzi: “Da sempre, sono un impiegato congenito“.

Come ha cominciato?“.

Come zerbino, con la scritta ‘Salve’ tatuata nella schiena“.

Ha mai fatto qualcosa per meritare di meglio? Per esempio si è mai prostituito per fare carriera? Neanche un ricatto? Una spiata. Uno straccio di lettera anonima“.

La moglie guarda il marito fiera.

Ma Fantozzi irrompe: “Una volta ho scritto una lettera, sono quasi stato crocifisso in sala mensa, perché per un errore ho firmato“.

Il direttore: “Quindi alle corde cosa è lei Fantocci, lo dica a questi ragazzi. Lei è una me…“.

Fantozzi: “Una medusa, no?

Direttore: “Lei è una mer…”

Una meringa?

Non mi faccia arrabbiare, dichiari il suo stato: lei è una mer… Lei è una mer…?

Una merdaccia!“. Applausi scroscianti al grido di “merdaccia“.

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