Ajeje Brazorf è ormai qualcuno nell’immaginario collettivo che viene paradossalmente ormai scisso anche da chi lo ha interpretato: Aldo Baglio. Eppure, non è affatto un personaggio di fantasia. “Questa scena nasce in teatro ma eravamo ancora solo io e Giovanni“. A parlare è Aldo, l’interprete del personaggio dello sketch. La storia è reale: “Mi hanno beccato più volte senza biglietto. Solitamente lo timbravo solo quando vedevo il controllore salire. Facevo così per risparmiare perché ero molto povero”. Però aveva i suoi escamotage, magari non sempre affini alla tattica che Ajeje Brazorf adotta in “Tre uomini e una gamba“, ma non mancava la fantasia. “Una volta ero con un mio amico, non ero con il biglietto e lui fece scendere il controllore per fare un po’ di cagnara. Poi urlò: ‘Scappa, scappa!’ E io scappai“.

Compiendo i primi passi tra palcoscenici e set cinematografici le condizioni economiche dell’attore migliorarono. “A un certo punto mi è scattata in mente la scena e l’abbiamo riproposta. Avevo più soldi e compravo ormai il biglietto. Così beccavano gli altri“. La scena è memorabile: “Ma lo è grazie al fatto che pagavo poco il biglietto…”. Se il controllore non saliva durante la sua tratta, risparmiava mettendo da parte il ticket, utile per i prossimi viaggi sui mezzi di trasporto. La prima vera apparizione televisiva dello sketch risale al 1992. C’è stata anche una versione dove alla fine Ajeje Brazorf offre il caffè

Chi è Ajeje Brazorf, la carta d’identità, Aldo Baglio, meme, madre

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Ajeje Brazorf è un personaggio di fantasia apprezzatissimo e molto condiviso sui social. Lo sketch con protagonista Aldo Baglio è famosissimo ed è una di quelle sequenze comiche che “non ti stanchi di vedere neanche dopo mille volte“. E’ l’opinione comune degli appassionati del trio e soprattutto di “Tre uomini e una gamba“, il primo film di Aldo, Giovanni e Giacomo e parallelamente la prima proposizione cinematografica della scena.

Cioè la mamma marocchina e il papà serbo croato?“, chiede Giovanni, per via del nome.
Non ho mai sentito qualcuno dire: ‘Ajeje vammi a comprare le sigarette‘”, prosegue il controllore.
Neanche io, perché mio padre non fuma“, risponde Aldo. Anzi, Ajeje.

La scena è stata riproposta anche ne “Il ricco, il povero e il maggiordomo“, ovviamente non con lo stesso successo. In “Tre uomini e una gamba” lo sketch viene introdotto durante la proiezione del film “Biglietto amaro“, pellicola neorealista in bianco e nero, ovviamente di fantasia. Lo stereotipo del personaggio e la condizione sociale dello stesso è una rivisitazione dei personaggi tipici del genere neorealista. Lo status di cult movie della pellicola ha reso la scena immortale e la sua diffusione attraverso i social ha scatenato i meme del web. Ad oggi l’espressione “Ajeje Brazorf” è ormai un vero e proprio fenomeno di costume.

La scena conclusiva cambiata più volte

Nella trasmissione “Cielito lindo“, del 1993, Ajeje sarebbe stato trasportato a bordo del tram contro la sua volontà secondo quanto dice il personaggio interpretato da Aldo. Nello sketch in questione il controllore offre un caffè sia ad Ajeje che all’intruso interpretato da Giacomo, impietosito dalla condizione di entrambi. Infatti anche il personaggio di Poretti intenerisce l’animo dell’addetto al servizio pubblico quando gli dice che come lavoro fa il “cassaintegrato“.

Ne “Tel chi el telùn“, del 1999, Giovanni grazia Ajeje lasciandolo andare dopo averlo visto disperato in lacrime. Ma Brazorf fugge via urlandogli “pirla“. Una versione simile venne riproposta a “Zelig“.

Nel film di “Tre uomini e una gamba“, come ben sappiamo, la scena si conclude con Ajeje che la fa franca mentre il controllore, costretto a salire su un altro tram per inseguirlo, viene a sua volta fermato da un altro controllore perché sprovvisto di biglietto.

A “Radio Italia“, nel 2013, Giovanni non è un controllore ma si spaccia come tale al fine di poter usufruire dei mezzi pubblici senza dover pagare il biglietto. Dopo aver svelato il segreto offre il caffè agli altri due.

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