La CGI  è l’acronimo di computer generated imagery, tradotto in italiano “immagini generate al computer”. I passi fatti su questa tecnologia sono notevoli e spesso hanno dell’incredibile. Chiaramente la CGI attuale è un altro pianeta rispetto ai mezzi di cui si poteva far uso in passato, addirittura è possibile far tornare in vita attori, inglobarli in nuovi film e chissà quanto altro vedremo ancora. Dietro la CGI spesso si sono celate storie di ogni tipo, curiosità e quant’altro. Andiamolo a scoprire analizzando come questa particolare tecnologia abbia salvato determinate produzioni da tempi, scadenze e circostanze impensabili.

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Le curiosità più stravaganti

Già, impensabile. Proprio come in “Tag” con Jeremy Renner, il film del 2018 distribuito nelle nostre sale con il titolo “Prendimi!”. Il film è basato sulla vera storia del gioco Tag più lungo e pericoloso mai affrontato. Si tratta di una serie di sfide tra amici senza esclusione di colpi rischiando di mettere a repentaglio tutto: amicizie, lavoro e amore. Durante una delle scene acrobatiche l’attore si ruppe entrambe le braccia. Aldilà del dolore che avrà provato il povero Renner la vera notizia fu la costrizione di dover continuare a recitare perché le riprese andassero avanti in quanto non vi era possibile interromperle né tantomeno sostituire l’attore. Il rimedio? Semplice: la tecnologia CGI. Per la maggior parte del film ogni qual volta osserviate le braccia di Jeremy sappiate che starete osservando braccia generate dal computer.

Paura e delirio a Las Vegas è ormai un cult del cinema comedy proveniente Oltreoceano. Eppure  anche lì, nonostante parliamo di ormai 24 anni fa, la CGI fece miracoli e non di poco conto considerando l’epoca. Ricordate l’autostoppista al quale Depp e Del Toro diedero il passaggio? Ebbene, il ragazzo secondo il regista doveva avere capelli più lunghi di quelli che aveva al naturale quindi secondo Gilliam doveva radersi per adattare al cranio una parrucca. L’attore disse che avrebbe accettato solo a patto di rifirmare il contratto con un pagamento più cospicuo. Il regista si rifiutò di pagare, così maturò la soluzione alternativa.

Per questa prima parte siamo già all’atto conclusivo ma non temete ne arriveranno delle altre di storie incredibili dove la tecnologia CGI ha saputo rimediare a dinamiche, tempistiche e immagini che non sarebbero state le stesse senza.