Nessuno chiama più Enrico Montesano per recitare in un film: lo dice lo stesso attore in un’intervista rilasciata a Fanpage.it, tornando a parlare su quanto accaduto a Ballando con le stelle cinque mesi fa. “Sono stato dileggiato e vilipeso – afferma l’attore – vorrei cancellare quella vicenda dalla mia vita”.
La sua carriera, adesso, è in fase di stallo: “Perché? Semplicemente perché non ho un pensiero gestibile”. Lui, però, sul grande schermo vorrebbe tornarci ancora: “Mi piacerebbe”. Ancora su quell’episodio in trasmissione Rai: “Non dovevo accettare di partecipare per via della mia posizione”. Ma smentisce le voci che lo vedrebbero in causa con l’emittente: “Vi sorprenderà, non sono in causa con nessuno. Ci ho messo una pietra sopra”. La vicenda è chiusa e sepolta per lui, perché lo ha già “danneggiato tanto”. Ma, secondo l’attore romano, anche quella vicenda è stata piuttosto “strumentalizzata”. Gli viene chiesto il motivo. Lui risponde:
“Intanto, in diretta, le risulta che io abbia fatto cose disdicevoli? Siamo stati irreprensibili. Un attore è responsabile solo di quello che fa in diretta, non di ciò che viene ripreso in altri momenti. Se lei mi fa una foto, la scatta e la pubblica, di chi è la responsabilità? Questo è successo con una normalissima maglietta che si vende, il cui simbolo fa parte del gonfalone della flottiglia che ha fatto la storia della marina militare italiana, che ha sfilato e sfila in tutte le nostre manifestazioni pubbliche. Ha sfilato anche alle manifestazioni al tempo di Giorgio Napolitano, il più comunista tra i Presidenti della nostra Repubblica”.
Enrico Montesano e l’intervista dopo cinque mesi di silenzio
Qualcuno gli dice che la fece apposta. Lui replica:
“Rispondo molto semplicemente: perché avrei dovuto farlo apposta? Avessi immaginato quel che poi è successo sarei andato a petto nudo. Chi ne ha beneficiato di questo can can pubblicitario? Potevano benissimo tagliarlo ma invece è partito il frullame*da, come lo chiamo io. Sono stato offeso, vilipeso, tacciato di nostalgie che non ho. Mi chiedo se non sia stata montata tutta una cosa per far fuori l’attore anti-sistema”.
Si affrontano tutti i temi, compresi quelli sulle sue posizioni in merito alla vaccinazione contro il Covid-19: “Hanno detto che sono il capo dei no-Vax, ma sono stato frainteso anche là”.
“Io mi sento un partigiano, sto facendo la resistenza. Siamo attaccati su tutti i fronti e stiamo difendendo la libertà di scelta, quello che ci hanno insegnato i padri di questa Repubblica, che loro tanto difendono a parole contro una maglietta che è soltanto un gadget, un elemento d’abbigliamento come un altro, come la maglia di Che Guevara, come la maglia di Mao, come la maglia dell’Unione Sovietica, bellissima, che ogni tanto mi metto. O la maglietta dei Templari. Sono indumenti slegati da qualsiasi analisi storica”.
Il Covid non lo nega: “Però sono per la libertà di scelta. Ho una paura e va rispettata”.