Il mondo del cinema ha detto addio all’attore Gianni Cavina, morto di notte a Bologna a 81 anni nel 2022. Gianni era malato da tempo e sebbene fosse “sempre positivo sulla sua lunga malattia“, come dice il regista Pupi Avati nel ricordarlo, proprio lui che lo ha diretto in quasi quaranta film, allo stesso tempo “al telefono mentiva perché non voleva che ci si preoccupasse per lui“.

Nel ricordo del regista impossibile non menzionare “Dante“, film in uscita nelle sale il prossimo settembre. “Sapendo che non stava per niente bene“, ha detto in merito il regista, “gli avevo fatto interpretare un uomo allettato in modo che non si stancasse“.

Gianni è stato un attore versatile capace di variare da generi comici a drammatici. Ha vinto il Nastro d’argento per il suo ruolo in “Festival” di Pupi Avati, nel 1997. Debuttò sul grande schermo con Balsamus, l’uomo di Satana di Avati e Flashback di Raffaele Andreassi. Tra i film più noti La mazurka del barone della santa e del fico fiorone, con i grandi Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio.

Da ricordare anche in “Tutti defunti…tranne i morti” del 1977 e “Le strelle nel fosso” del 1979, entrambi diretti da Avati. Gianni ha collaborato anche con il regista Luigi Comencini in “L’ingorgo – Una storia impossibile” del 1979. Con Paolo Cavara per “La locandiera” del 1980.

Nonostante siano tanti i film, comprese le quasi quaranta collaborazioni con il regista Avati, specialmente tra gli anni Settanta e Ottanta, è impossibile non ricordare Cornetti alla crema del 1981 per la regia di Sergio Martino.

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Cornetti alla Crema

Gianni Cavina in Cornetti alla crema

Nel film del regista Martino, Gianni è Gabriele Arcangeli, inquilino del piano di sopra di Domenico Petruzzelli, interpretato da Lino Banfi. I due sono grandi amici e Domenico invidia il modo di vivere del vicino per il fatto che cambia una donna al giorno “per scopo terapeutico” come dice lui. Gabriele è un po’ il Loris Batacchi di “Cornetti alla crema”.

Uno scambio di identità ideato da Domenico con il suo amico lo porta a invaghirsi di Marianna, fidanzata del temuto Ulrico, giocatore di rugby. Per incontrare la ragazza si fa prestare la casa dal vicino Gabriele che a sua volta si trasferisce nell’abitazione di Domenico insieme alla famiglia di quest’ultimo. Elena, moglie di Domenico, viene attratta da Gabriele.

Il ruolo di Gianni Cavina è così ben interpretato che diventa quasi il prototipo della comicità che verrà acquisita in seguito da suoi colleghi. Il film è ben riuscito e risulta divertente con ottima gestione dei tempi comici. Cavina è stato molto apprezzato nell’interpretare la parte.

Gianni Cavina in Regalo di Natale

Gianni Cavina in Regalo di Natale

Nel 1986 Gianni veste i panni di Ugo Bondi, ritenuto uno dei migliori attori meglio entrati nella parte nel film. Ugo è un uomo intelligente, a tratti indecifrabile e ambiguo. Il film si svolge nella notte di Natale e gli amici, Ugo compreso, si radunano per giocare a poker. La tensione, i silenzi, gli sguardi e i discorsi sono perfetti da parte di tutti.

Tuttavia è Cavina a ottenere il miglior riconoscimento del pubblico, una interpretazione che probabilmente insieme a quella di Alessandro Haber primeggia nello svolgimento della pellicola. Il regista, neanche a dirlo, è Pupi Avati. Il film è un grande cult e ha avuto un sequel nel 2004 con “La rivincita di Natale“. In entrambi i film Ugo Bondi è una figura chiave e determinante.

L’ispettore Sarti

Gianni Cavina ne L’ispettore Sarti

Impossibile non citare il ruolo di Cavina nei panni dell’ispettore bolognese, Antonio Sarti. Gianni è il protegonista e quindi una presenza fissa nelle seconda serie tv tratta dai romanzi di Loriano Machiavelli, trasmessa su Rai 1. La prima serie uscì nel 1978 con il nome “Sarti Antonio brigadiere“.

Gianni è protagonista sia della prima stagione del 1991 che della seconda del 1994, rispettivamente di 13 e 6 episodi. Cavina interpreta un ruolo che poi farà da apripista a tanti ruoli simili ma che all’epoca erano una rarità.