Gli ultimi istanti di vita di Gigi Riva, grande campione del Cagliari e della Nazionale italiana di calcio: dalle rassicurazioni dei medici stamattina fino alla situazione degenerata in serata

Era arrivata oggi la notizia del malore in casa, alle ore 17.50 la situazione è degenerata fino a portare alla morte Gigi Riva, della quale emergono le ricostruzioni degli ultimi istanti vissuti e delle ultime parole pronunciate prima di passare a miglior vita. Era in una stanza del reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari, la città che lo ha adottato calcisticamente e non solo. Insieme ai lui i medici, immancabili, così come non si poteva prescindere dalla presenza dei familiari più intimi: i due figli Nicola e Mauro e la moglie Gianna Tofanari.

Ed è a loro che ha rivolto gli ultimi sguardi prima di morire per un nuovo attacco improvviso, stavolta fatale. L’intervento di angioplastica non è stato sufficiente a salvarlo (in mattinata aveva rifiutato di sottoporsi all’operazione), il suo cuore si è arrestato alle ore 19.10. L’infarto che lo aveva colto in casa risale alla giornata di ieri sera, un malore mentre era nell’appartamento in cui viveva nel quartiere San Benedetto. Prima il grande spavento, poi la corsa al Pronto Soccorso del Brotzu alle ore 3 del mattino, quindi il ricovero nel reparto di Cardiologia.

Le ultime parole di Gigi Riva prima di passare a miglior vita: “Grazie medici”

Stamattina aveva rifiutato un intervento di angioplastica non appena le sue condizioni di salute si erano stabilizzate. Sembrava stare meglio, si era anche parlato di poter abbassare la guardia dopo i primi esiti delle analisi a cui si era sottoposto. “Il paziente è sereno e le sue condizioni generali sono stabili – si leggeva nel primo bollettino medico emesso dalla direzione dell’Arnas Brotzu -. Attualmente Riva è sotto sorveglianza del personale sanitario e accudito dai familiari. Nei prossimi giorni si proseguirà con gli accertamenti clinici del caso”.

Il rifiuto dell’intervento in mattinata era dovuto al fatto che voleva godersi la famiglia, dialogare con chi era lì per lui. Voleva del tempo per poter scambiare qualche parola con i familiari. Ha ringraziato i medici, i quali hanno ricambiato per l’apporto fornito alla Nazionale italiana da calciatore. “Siamo in debito con lei”, gli ha detto Marco Corda, direttore di Cardiologia. Non solo questa la ragione del rifiuto, come sottolineato dal direttore sanitario dell’Arnas Brotzu, Raimondo Pinna: “Gigi Riva ha rifiutato l’intervento di angioplasitica: aveva una sindrome coronarica acuta ma lui non se l’è sentita”. La paura era tanta. “Ci ho parlato dieci minuti prima che andasse in arresto cardiaco. Stava bene, scherzava. Poi la situazione è precipitata”, ha aggiunto Pinna.

Era un intervento “necessario” per i medici, tuttavia l’ex centravanti azzurro non ha dato il proprio consenso. “Sia ben chiaro – ha precisato ancora Pinna -, anche l’operazione comportava dei rischi. Ma c’era un’opportunità che lui ha deciso di non cogliere”. Alle ore 18, dunque in poche ore, la situazione è gravemente peggiorata, fino al triste epilogo. L’arresto cardiaco, poi l’intervento d’urgenza, quando però era ormai troppo tardi. In conclusione, Pinna ha detto: “Se i tifosi vogliono venire ad omaggiarlo, lascino spazio alle ambulanze”.

La vita privata del grande campione

Non solo grande campione di calcio, il mitico Gigi Riva era una persona perbene, serio lavoratore, affidabile e concreto anche fuori dal campo. Determinante per la spedizione degli azzurri in Germania in quel Mondiale vinto nel 2006, era anche il presidente onorario del Cagliari calcio da quattro anni esatti. A novembre ha compiuto 79 anni. Personaggio schivo e riservato, era apprezzato proprio per non essere una persona che si concede molto.

Equilibrato, riusciva a trasmettere pace, serenità e serietà ai lavoratori con i quali si interfacciava. Lascia una moglie e due figli: tutti loro sono stati al suo fianco sino all’ultimo sospiro di Gigi. Tra le sue passioni, le lunghe passeggiate per le vie del centro di Cagliari, che tuttavia aveva limitato di recente proprio a causa della malattia coronarica della quale soffriva.

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