Il mister aggiorna sulle sue condizioni dopo l’incidente domestico e il mese di coma: “Ecco come sto oggi, avevo la testa aperta e un occhio di fuori”

La “testa aperta” e l'”occhio fuori dall’orbita”: è così che la moglie Fulvia ha trovato Alberto Zaccheroni dopo quel terribile incidente avvenuto in casa a Cesenatico. Lui non ricorda nulla di quel maledetto venerdì pomeriggio: “So solo quello che mi ha raccontato mia moglie che era con me a casa”. La donna era al piano terra e lui scendeva le scale per raggiungere il seminterrato quando è improvvisamente scivolato. “Sono ruzzolato per otto-dieci gradini. Lei è accorsa perché ha sentito le mie urla. Avevo battuto la testa, può immaginare il suo spavento”.

Anche perché “mi ha trovato accasciato a terra, in fondo alle scale. Dice che ero in un lago di sangue, con la testa aperta e un occhio fuori dall’orbita. Sono vivo per miracolo, ma del mese in terapia intensiva non ricordo nulla”. I motivi della caduta li ha raccontati in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “C’era la cagnolina di Luca, mio figlio, si pensa che l’avessi in braccio e mi sia proteso in avanti per proteggerla dal tonfo”. Solo un’ipotesi, per ora, perché di quei momenti – che risalgono allo scorso febbraio – ora c’è solo buio totale.

Sa che la moglie “ha chiamato il 118” per portarlo d’urgenza al Bufalini di Cesena, dove è stato “ricoverato in terapia intensiva”: “Mi hanno sedato, non ero vigile”. Il giorno seguente è stato operato e oggi ha “una grossa cicatrice sulla testa”: “A ricordarmelo… Mi avevano intubato, avevo il sondino”.

Il risveglio dal coma

Inevitabile lo shock dopo aver ripreso coscienza: “Nella stanza c’era solo il personale medico, non era stato ammesso nessun familiare”. In quei momenti di trambusto cognitivo, l’impatto immediato è stato inevitabilmente quello fisico: “Mi siedo e mi guardo le gambe: dopo un mese steso a letto, sembravano quelle di un anziano. ‘Dove sono finiti i miei muscoli?’ ho chiesto incredulo”. Il 10 marzo è stato trasferito “per la riabilitazione all’ospedale Marconi di Cesenatico. Ho fatto fisioterapia, lavorato con logopediste. Devo ringraziare i medici e tutto il personale dei due istituti che mi hanno seguito. Sono stati straordinari”.

Le dimissioni risalgono ad un mese fa. Quando è tornato in forze è andato a salutare i medici che lo hanno tenuto in cura: “Non ho riconosciuto neanche l’ospedale – confessa – A Fulvia ho detto “ma che posto è?”. Le infermiere mi hanno riferito che sono stato ribelle, mi agitavo e mi strappavo i tubicini”.

Le condizioni attuali di Zaccheroni: “Ho perso due diottrie, voglio riprendere in mano la mia vita”

Il suo compleanno è caduto nella ricorrenza del famoso “pesce d’aprile”, come sempre, ma quest’anno lo “scherzetto” è stato piuttosto antipatico: “Ho compiuto 70 anni, una cifra tonda. Sono consapevole di aver rischiato di non arrivarci vivo”. Non è stato un giorno di festeggiamenti: “Ero concentrato sul recupero”. Oggi dice di aver “perso due diottrie dall’occhio”, ma allo stesso tempo lo considera “il male minore” dato il “danno iniziale”. Deve riottenere la patente e dovrà necessariamente sottoporsi ai test.

Problemi anche di memoria: “Ho qualche deficit di memoria a breve”. La quotidianità non è stata ancora ripristinata a dovere: “Voglio riprendere in mano la mia vita, devo riuscire a tornare in possesso della quotidianità. Se prima camminare era un hobby, adesso è una necessità. Ieri ho fatto 10 chilometri, mi sto impegnando a recuperare tono muscolare”.

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