Jerelle Jules, un ragazzo 30enne afro-britannico, residente a Londra, è stato protagonista di un atto di razzismo da parte di un importante hotel di Lusso facente parte della famosa catena “The Ritz”: il colloquio non va bene per via dello stile dei suoi capelli.

Arrivato ai colloqui finali per il posto da supervisore delle prenotazioni dei ristoranti, il ragazzo ha ricevuto la sera prima una mail dall’hotel con un documento di politica aziendale datato 2021 in cui veniva sottolineato che il personale non poteva avere “acconciature insolite e stile afro”.

A seguito della mail, Jules ha deciso di non presentarsi al colloquio finale in quanto “non si sarebbe sentito a suo agio a sostenerlo” ed ha raccontato la vicenda al tabloid londinese “Metro”, bollando l’episodio come “Razzismo costituzionale”.

Le scuse dell’hotel

Uscita la notizia l’hotel ha fatto sapere, tramite una dichiarazione, che in realtà si è trattato di un tremendo equivoco e che la mail era stata inviata per sbaglio affermando che il documento conteneva una politica aziendale errata e obsoleta. “L’hotel – si legge nella dichiarazione – è sinceramente impegnato a promuovere un ambiente inclusivo e non discriminatorio per tutti i colleghi e ospiti”. La lettera conclude con le scuse senza riserve verso il 30enne.

Jules, però, non si è lasciato convincere dalla risposta dell’albergo, etichettando le scuse “false e poco credibili” in quanto il documento aziendale era datato 2021 e non era un documento di 20 anni prima, confermando un comportamento non inclusivo verso le persone di colore.

A sostegno della tesi di Jules, anche il deputato laburista Andy Slaughter che ha dipinto l’episodio del “The Ritz” come un chiaro esempio di discriminazione affermando: “Condotte di questo tipo non sono accettabili da parte dei datori di lavoro”.

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