La bellissima storia di Michele Campanile, insegnante in pensione, che è diventato avvocato a 82 anni. “Ho già di cosa vivere, voglio aiutare chi non può pagare”

È proprio vero che non si finisce mai di imparare: la dimostrazione è la storia di Michele Campanile, insegnante in pensione che è diventato avvocato all’età di 82 anni.
Dopo una vita passata tra i banchi di scuola insegnando storia e filosofia in un liceo classico di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, Michele era andato in pensione nel 2007.
Aveva iniziato a lavorare addirittura nel 1966, per necessità, ma anche per la passione che ha nell’aiutare il prossimo, la stessa che lo ha spinto a sostenere l’esame da avvocato alla veneranda età di 82 anni.
In realtà, la laurea in giurisprudenza l’aveva già conseguita, ben 57 anni fa, presso l’università di Camerino, ma non aveva mai sostenuto l’esame per l’abilitazione alla professione per esigenze lavorative.

“Avevo famiglia e avevo bisogno di lavoro. Appena laureato ho conseguito l’abilitazione in filosofia e storia e così mi sono messo a insegnare fino al 2007, poi una volta in pensione sono tornato alla giurisprudenza”

Ha dichiarato l’82enne ai microfoni di Repubblica.

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La bella storia di Michele: “Voglio d’essere d’aiuto alla gente della strada”

Avrebbe potuto accontentarsi della sua pensione, avrebbe potuto godersi gli affetti familiari, ma la voglia di rimettersi in gioco alla fine ha prevalso. Così, Michele ha deciso di riaprire i libri, dopo tantissimi anni passati lontano dagli studi.

Pertanto, ha esercitato il praticantato in uno studio di avvocati e poi ha sostenuto l’esame di riabilitazione per diventare legale, poi superato alla Corte d’Appello di Bari. La sua volontà, come ha dichiarato, è quella di stare al fianco degli ultimi, di coloro che non possono permettersi un avvocato.

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“Voglio aiutare la gente. Ho una pensione, posso vivere con quella e per il resto voglio prestare assistenza a chi non può permettersi un avvocato. Non mi illudo di avere una grande clientela, ma voglio aprire uno studio con mia figlia Luigia che già lavora a Bologna e gli anni che mi restano voglio dedicarli a chi ha bisogno e alla professione. Voglio soprattutto essere d’aiuto per la gente della strada”

Queste le splendide parole dell’anziano che si è rimesso sui libri per venire incontro agli ultimi. La moglie Rosa, le figlie e i nipoti hanno assistito al giuramento, orgogliose come non mai di avere in famiglia un uomo come Michele.

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