Nel 2013, una parte di Corinna Betsch, moglie dell’ex campione di Formula 1 Michael Schumacher, si è spenta insieme al suo amato. Il tedesco ha fatto il debutto nella competizione automobilistica più celebre dello sport nel 1991, e ha lasciato il segno rischiando più volte la vita, visti anche i mezzi di sicurezza decisamente meno all’avanguardia rispetto ad oggi.
Eppure, dopo il ritiro dalle gare professionistiche, lo sportivo ha affrontato il più grave degli incidenti, dopo il quale non si è mai più ripreso. Era il 29 dicembre del 2013 quando fu vittima della drammatica caduta sulle innevate montagne francesi di Méribel. Caduta sulla quale, ancora oggi, permane tanto mistero e dietro alla quale si celano molti punti di domanda. Ma la famiglia Schumacher ha sempre tenuto il più stretto riserbo sulle condizioni del grande Michael. E ultimamente molti giornalisti stanno svolgendo inchieste per fare luce sull’incidente.
Durante tutta la carriera da sportivo, Schumi ha sempre ritenuto la moglie come il proprio “angelo custode”. Da quel maledetto fine 2013, tutto il peso della famiglia, delle responsabilità e del dolore, è sulle spalle di Corinna. La donna ha preso in mano la situazione, gestendo le importanti finanze che ruotano attorno alla figura del campione tedesco e ha allestito casa a mo’ di ospedale per fornire il miglior ricovero possibile al marito, avvolto, così, dall’affetto della famiglia.
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Dopo dieci anni, “Corinna ancora non può mettere piede fuori casa perché tutti le ricordano Michael Schumacher”
Tuttavia, dopo quasi dieci anni dalla tragedia, emergono preoccupanti dettagli anche sulle condizioni di Corinna. A destare apprensione non è un problema fisico, quanto il danno mentale che sta subendo la moglie di Michael, costretta a vivere come una “prigioniera” in casa perché, non appena mette piede fuori dalla sua abitazione, chiunque non fa che chiedergli come stia Schumi.
“Sono passati quasi dieci anni – spiega Eddie Jordan, storico amico dell’ex pilota – e lei non è stata in grado di andare a una festa, a pranzare in un ristorante oppure in qualsiasi altro posto pubblico. È come una prigioniera perché tutti vorrebbero parlarle di Michael quando in realtà non ha alcun bisogno che gliene ricordino di continuo la condizione”.
L’uomo che ha lanciato il pilota nel 1991 aveva già parlato del campione in un’intervista recente, spiegando che Michael “è lì, ma non c’è”. Corinna ha investito tempo e denaro per fornire al marito le migliori cure possibili e con i migliori specialisti, ma il male che ha colpito l’ex pilota della Ferrari è un mostro insuperabile.
Dopo tanti anni, l’atteggiamento riservato e protettivo di Corinna resta intatto. Schumi è lì, ma nessuno può vederlo. Lo stesso Eddie non lo ha visto: “Ti vogliamo bene, ma abbiamo bisogno della privacy”, si era sentito dire. Corinna non rilascia interviste pubbliche e si lascia sfuggire “poco e niente” quando qualcuno di caro alla famiglia la va a trovare. Ma, in occasione del bel documentario di Netflix dedicato alla carriera del campione di F1, si era lasciata più andare, dando l’idea reale di come stia oggi il marito.
“Non manca solo a me, manca a tutta la famiglia”. Però non tutto è così oscuro, buio. Perché “lui è qui”. Tuttavia, “è diverso”. Ma il fatto che sia lì, almeno fisicamente, “ci dà forza”.
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