Margherita Campanelli è una studentessa down che ieri, giovedì 24 novembre, si è laureata alla magistrale di Scienze pedagogiche. “Ho dimostrato di potercela fare – ha detto la giovane studentessa – come me potrebbero farcela tanti altri ragazzi”. Il segreto è quello di trovare chi “crederà in loro e sosterrà il loro cammino”. Margherita viene da Fano, nelle Marche, e ha conseguito il titolo con una votazione di 110 e lode all’università di Macerata.

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Chi è Margherita Campanelli, la studentessa Down di 30 anni di Fano laureata alla magistrale di Scienze pedagogiche all’università di Macerata: “Il mio sogno è quello di poter realizzare una struttura mia, un agrinido”

Non solo studentessa, già catechista e capo scout, Margherita ha una vita impegnatissima e tra le sue molte attività, è anche un clown di corsia per donare sorrisi ai piccoli che soffrono nei vari reparti ospedalieri. Un cuore grande, una mente immensa. 110 e lode e una tesi dal titolo: “Il gioco come strumento e pratica inclusiva al nido. Le prospettive e dinamiche educative nello spazio 0-6”.

Intervistata dal Resto del Carlino, la giovane ha detto che sognerebbe di “realizzare una struttura” tutta sua, un “agrinido” per dare la possibilità ai piccoli “di crescere a contatto con la natura”.

Studentessa Down laureata con 110 e lode: una vita piena di ritmo. Una vita frenetica e anche non semplice da gestire, Margherita non fa mistero dei sacrifici compiuti: “È stato difficile per me, pendolare, conciliare il lavoro, lo studio e la frequenza”. I veri ostacoli però si sono palesati “nel momento della pandemia”: “Perché avrei voluto stabilire un contatto e un confronto maggiore con i docenti e i colleghi, ma purtroppo non è stato possibile”.

Studentessa Down si laurea con il massimo dei voti: “Ora potrà trasmettere i suoi valori attraverso la sua esperienza incarnata in modo emozionale ed esperienziale”. La sua relatrice originaria, Francesca Salis, titolare della cattedra di Pedagogia delle disabilità a Macerata, ha spiegato: “Quella di Margherita è una storia straordinaria, generata da una parte da una personale determinazione, dall’altra dalla forza dell’interazione sociale inclusiva. Ora potrà trasmettere a bambini e bambine i valori dell’inclusione in maniera diretta, non solo con la teoria, ma attraverso la sua esperienza incarnata in modo emozionale ed esperienziale”.

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