La truffa degli esami per la patente di guida: ha “fregato” il sistema per ben 150 volte fin quando non è stata scoperta. Si tratta di una ragazza di 29 anni di Swansea, nello Stato del Galles, nel Regno Unito. Sostituiva alla guida la persona dalla quale veniva pagata e che avrebbe poi ottenuto la licenza senza aver sostenuto fisicamente l’esame.
Il compenso per ogni volta era di 800 sterline, arrivando ad un guadagno superiore alle 120mila sterline dopo aver truffato allo stesso modo per 150 volte. Questo è quanto emerge dal processo. Ora la donna è stata condannata ad 8 mesi di reclusione dopo aver ammesso la propria colpevolezza.
Viene da chiedersi come sia stato possibile riuscire ad ingannare così tante volte il sistema prima di essere scoperta. Una prima risposta risiede nella legge del Galles in cui non esistono le carte d’identità e spesso non viene chiesto il passaporto per un esame di guida. Per ottenere la licenza di guida è infatti necessario solo il foglio rosa in alcuni casi.
La truffa degli esami per la patente: chi è la truffatrice, come ha fatto a “fregare” il sistema così tante volte?
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Si tratta di Inderjeet Kaur, 29 anni, di origine asiatica e residente nella città di Swansea. La ragazza, ora condannata a 8 mesi di prigione, è riuscita a ingannare gli esaminatori per 150 volte. Si mascherava ogni volta. Oltretutto la sua tattica prevedeva di farsi spostare l’esame sempre in sedi differenti così da non essere riconosciuta.
Non essendoci una legge che imponga il possesso di documenti identificativi, riusciva nel suo intento ogni volta. Questo meccanismo ha fatto sì che le truffe si espandessero a macchia d’olio in tutto il Paese e non solo.
In particolar modo sono coinvolte le città di Swansea, Carmarthen e il comune di Bridgend nel Galles. In Inghilterra è riuscita a farla franca a Birmingham, Nottingham, e Londra. La maggior parte delle persone che sostituiva erano già state bocciate, anche più di una volta.
L’indagine è stata avviata dalla squadra regionale di lotta alla criminalità organizzata della Nazione, la Tarian. Dopo aver analizzato gli anni 2019 e 2020 e aver riscontrato 63 collegamenti con altrettanti conducenti, sono state scoperte altre truffe, ammesse dalla stessa Kaur. La donna ha rivelato che i reati iniziarono nel 2017. Secondo la giudice Huw Rees, la Kaur avrebbe guadagnato una cifra intorno alle 120mila sterline in totale.
I sospetti degli esaminatori
Diciamo che la 29enne non ha fatto quel lavoro impeccabile tipico dei film del genere. Infatti una volta ha insospettito un esaminatore che le chiese un documento d’identità (probabilmente il passaporto). Venne riscontrata l’incompatibilità tra l’immagine e la persona che l’esaminatore aveva davanti.
In un’altra circostanza la truffatrice aveva fatto sospettare gli esaminatori dopo aver richiesto di sostenere la guida addirittura a centinaia di chilometri di distanza dalla casa di residenza della persona in questione.
Generalmente diversi esaminatori si insospettirono dopo aver visto “competenza e sicurezza” alla guida da parte della 29enne, come dichiarato al processo. Un modo di guidare che poco si addice “a un guidatore inesperto o alle prime armi“.