Questa è la strana storia di Antonio Zangaro, 30 anni, cittadino tedesco della città di Ingolstadt nella quale si era trasferito nel 2016 dalla lontana Calabria, terra d’origine. Da agosto del 2021 l’uomo era sparito ed era introvabile. Ma il tempo ha giocato un ruolo chiave in questo caso. La notizia della sparizione di Antonio ha fatto il giro di tutti i media e le foto del ragazzo si sono sparse a macchia d’olio. Il volto del ragazzo era ormai noto. Proprio le foto si sono rivelate decisive perché hanno permesso il suo ritrovo alle forze dell’ordine, avvenuto a San Donà di Piave, nel Veneto. I carabinieri che hanno riconosciuto il ragazzo, seduto su una panchina con lo sguardo perso, hanno affermato di aver visto un uomo discostato dalla realtà. Praticamente in trance, quasi non sapesse chi fosse e dove si trovasse.

Mistero sul motivo della sparizione di Antonio. “Non è sotto effetto di alcool né di stupefacenti”, ma i medici non hanno ancora sciolto la prognosi

Vedi anche: IL FUNERALE DI MONICA VITTI: IL SALUTO DI PIAZZA DEL POPOLO

Mistero e supposizioni varie dietro la sua storia e dopo mesi di sparizione la domanda è pressante specialmente per i suoi famigliari: perché? Stando a quanto viene riportato da indiscrezioni provenienti dall’ospedale veneto dove è in cura e per voce del suo avvocato Antonio Pucci, il ragazzo non è sotto effetto di stupefacenti o di alcool. La prognosi non è stata ancora sciolta.

Nonostante un velato ottimismo dei medici che lo hanno in cura, non sarà facile per i famigliari trovare un punto di incontro tra quella bella giornata passata insieme nella città tedesca situata sulle rive del Danubio e l’immediata sparizione avvenuta proprio quello stesso giorno che ricordano come un giorno  sereno, tranquillo. Insomma nulla che facesse presagire a quanto poi accaduto.

Ovviamente la famiglia ha fatto delle supposizioni nei lunghi mesi senza Antonio. L’ipotesi più accreditata sembrerebbe quella di aver aderito a una setta religiosa che avrebbe mandato in crisi il 30enne già recidivo. Infatti un mese prima di sparire aveva già fatto perdere le sue tracce ma in quel caso “solo” per tre giorni.

Sembrerebbe che il ragazzo tornando in Italia avrebbe segretamente iniziato a fare parte di questa setta. L’evento potrebbe averlo confuso, disorientato e lasciato probabilmente nello stato in cui si trova oggi. In attesa di scoprire cosa è successo realmente e le motivazioni che hanno spinto Antonio a determinate scelte, al momento pare esserci spiraglio per un lieto fine. L’avvocato Pucci ha voluto precisare che la famiglia del ragazzo ci tiene a ringraziare tutti. Dai mezzi di stampa, alla diffusione social fino alle forze dell’ordine decisive nel ritrovamento.

Fanpage.