Ieri è scoppiato il caso: Maria Sofia Federico ha detto “sì” a Rocco Siffredi ma in famiglia è scoppiato “l’inferno”, come affermato dal papà della ragazza a La Zanzara. Ecco la replica della figlia

Quello di Maria Sofia Federico è un nome che sta girando molto in queste ultime settimane, in particolar modo in queste ore: oggi l’ex allieva del Collegio ha deciso di rispondere pubblicamente al papà che si era sfogato con Giuseppe Cruciani a La Zanzara, radiotrasmissione di Radio24, in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì a partire dalle ore 18.30 circa. Prima è approdata su OnlyFans, ma è notizia di questi giorni che Rocco Siffredi la desideri nella sua Academy. Lei è stata selezionata insieme ad altre 11 ragazze. Come abbiamo riportato in un’altra sezione del sito, la Federico ha detto di sì ma ha dovuto “lottare” in famiglia per avere il permesso dei genitori, completamente sconvolti e contrariati.

Nel mondo dei social e degli influencer è normale che tutto sia esposto in pubblica piazza, ma spesso a pagarne lo scotto sono le persone che non amano i riflettori. Le persone attorno al soggetto interessato di turno: in questo caso i genitori, costretti a metterci la faccia su un tema ancora tabù in Italia. La Federico lancia dei messaggi che al momento nessuno sta dimostrando di essere in grado di cogliere, ma la sua forza nel non perdere la speranza di divulgazione e trasmissione dei suoi concetti è proprio la perseveranza. Oggi, attraverso un video pubblicato su Instagram e corredato da una lunga didascalia, la Federico è tornata sullo sfogo di dolore dei genitori.

“Cosa ne pensano i tuoi genitori che fai porno?”

A incalzarla è stato il commento di un utente. Una domanda più che altro: “I tuoi genitori cosa ne pensano che fai porno su OnlyFans?”. Non si nasconde Maria Sofia e risponde a tono: “Molte persone me lo chiedono e oggi ho deciso di svelare l’arcano e non perché lo volessi, ma perché, non sto scherzando, loro mi hanno intimato di parlarne, in quanto ci tenevano a far presente pubblicamente che sono sempre stati contro questo mondo e che non mi supportano affatto”. Dunque il discorso dell’esposizione mediatica in questo caso giocherebbe a favore dei genitori: “Tant’è – dice a supporto della tesi – che hanno provato a dissuadermi più volte, dicendomi che prima o poi Dio sarebbe entrato dentro di me e mi avrebbe fatto ritornare sulla retta via”.

Lei specifica di partire dal “presupposto” che se si rapportasse con un coetaneo intenzionato ad entrare a far parte del mondo dell’hard, “prendendo spunto dalle loro preoccupazioni” – dei genitori – lei consiglierebbe “immediatamente di pensarci due volte”. Questa esperienza le ha insegnato che “ci sono diverse criticità che non sono sopportabili da tutti i caratteri”.

Per sdoganare il pensiero secondo il quale oggi sembrerebbe facile guadagnare in questo ambito esponendo la propria fisicità ed entrando a far parte del mondo del “sex worker”, lei dice: “Le statistiche dimostrano che solo una ristrettissima nicchia di chi crea contenuti riesce effettivamente a fare successo, quindi se della gente dovesse buttarcisi, attratta dal falso mito dei soldi facili, le ricorderei che lo scotto da pagare, sarebbe quello di ritrovarsi davanti ad un futuro incerto, dove potrebbe essere licenziata dal posto di lavoro, o direttamente mai assunta per via della chiusura mentale che c’è in giro o dove non riuscirà a sopportare la vergogna”.

La risposta diretta al papà: “Ipocrita”

Parole di una ragazza consapevole di vivere in un mondo che fa tanto con le parole ma non dimostra lo stesso progressismo nei fatti. Il suo messaggio al mondo, e soprattutto alla famiglia, è che nel suo caso la questione “è diversa”. “Io ricevo un trattamento diverso da parte di tutta Italia da quando ho 14 anni per la colpa di fare attivismo”. Non manca la replica al padre, un attacco sferrato senza esclusione di colpi. Nel post del video ha scritto: “Alla Zanzara ha detto di essere stato fruitore di porno da giovane e di essere anche andato da delle escort, ma non riesce a fare pace con la realtà che io faccio la stessa cosa”. Si dice rammaricata perché “indica che la nostra categoria è lo zimbello di tutti anche se poi quei tutti ci sfruttano per piacere, ed è segno di un’ipocrisia rara”.

“Una persona risolta è in grado di cogliere questa contraddizione e affrontarla in terapia, evitando di scaricare la propria rabbia e la propria incomprensione su una figlia per cui dovrebbe rappresentare un modello di riferimento nonché una figura con cui dialogare per crescere assieme senza pregiudizio”.

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