Una volta accortosi del bug nel bancomat il 23enne ha prelevato fino a 90mila euro, continuando a prendere soldi anche con la carta della compagna

A causa di un bug nel bancomat un 23enne è riuscito a prelevare oltre 90mila euro. È bastato un piccolo difetto nel sistema dello sportello bancario per far sì che i soldi prelevati non fossero scalati dal conto del giovane. Dopo 46 prelievi e 90mila euro messi in tasca, i risparmi del giovane erano ancora sul suo conto. Dopo alcuni giorni, però, il 23enne, originario della città di Gand (Gent in fiammingo), in Belgio, si è dovuto presentare in un tribunale belga con l’accusa di frode.

Tutto è iniziato con l’intenzione del giovane di prelevare 1000 euro per aiutare a finanziare la festa di matrimonio di un amico. Ma per farlo mancavano altri 2000 euro. Così ha aumentato il limite di prelievo giornaliero della sua carta, fino ad accorgersi che i prelievi effettuati non avevano modificato in alcun modo il totale del credito sul suo conto.

E invece di mettere al corrente la banca del bug o di “accontentarsi” di una cifra extra irrisoria, il 23enne ha deciso di provare a fare jackpot. Continuando a prelevare il denaro, in maniera frenetica, per 46 volte e usando persino la carta della compagna. Fino a raggiungere e superare di poco la cifra di 90mila euro.

Come riporta il quotidiano Het Nieuwsblad, dell’intero bottino accumulato, 30mila euro li ha dati allo sposo per l’organizzazione della festa e del matrimonio. Il resto se l’è tenuto lui. Almeno da quanto confessato al giudice. Il mio cliente voleva aiutare un amico che stava per sposarsi. (…) Non si è accorto subito che il denaro era ancora sul suo conto. Non si tratta di un caso di rapina, perché non si è trattato di un furto deliberato.” Ha riferito il suo avvocato Ercan Tok.

Nonostante ciò, il giudice non ha reputato convincente la giustificazione difensiva del legale, specialmente per il fatto che l’imputato aveva ammesso di essersi accorto, dopo il quarto prelievo, che ci fosse un bug nel bancomat. “E ha continuato?” Ha avanzato in modo critico il giudice. La sentenza è stata fissata per l’11 marzo e il pubblico ministero ha chiesto, nei confronti dell’imputato, 18 mesi di reclusione, 4000 euro di multa e la restituzione di tutto l’importo prelevato.

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