Ha trovato la sua felicità uscendo dagli schemi Fabio Antichi, manager di 37 anni che ha scelto di vivere e lavorare in un camper per far fronte al caro bollette. La corrente elettrica generata dai pannelli solari installati sul tetto del mezzo, gli permette di vivere e non di sopravvivere come faceva prima in appartamento. “Ero prigioniero in casa mia”. Anche il camper comporta un costo, ovviamente, ma il 37enne non ce la faceva più e il lockdown ha solo accelerato quel processo mentale secondo il quale ogni fibra del suo essere lo spingeva a chiedere la libertà. Che ha ottenuto e che conserva da oltre un anno: ha detto “no” all’ufficio per essere operativo in smart working, mentre si muove liberamente a bordo del suo camper. Oggi in Toscana, domani in Sardegna e d’inverno, se dovesse piovere, a Bologna, per passeggiare sotto i portici, perché la prima regola è “muoversi”. Il movimento “dinamizza la mente”.

L’intervista

In un’intervista al Corriere, Fabio ha detto che da quando non lavora più da casa o dall’ufficio, la “produttività è aumentata esponenzialmente”. Per non parlare della felicità: “Mentre lavoro sono felice, mi guardo intorno e sto bene, prendo ispirazione dall’aria che respiro: il mare, una montagna, un prato”. Tuttavia, la sua storia ha incuriosito i quotidiani italiani non solo per il lifestyle rinnovato, quanto per i costi che è riuscito ad abbattere con questo stile di vita. Due temi che in un certo qual modo si intersecano.

Le spese oggi

Facendo i cosiddetti conti in tasca al ragazzo, scopriamo che il giovane ha “praticamente azzerato le bollette”. Intervistato un anno fa circa, spiegava che la crisi energetica diventava un altro aspetto che lo convince “ancora di più” ad aver sposato “questa scelta”. C’è una spesa mensile di dieci euro per il gas. I pannelli solari installati sul tetto del camper alimentano la batteria da 200 ampere, un processo che gli fa risparmiare tantissimo. Il resto è a costo zero.

Spensierato e felice, produttivo e realizzato. Fabio ha scoperto il segreto per il sorriso perenne. Una dimensione sicuramente non adattabile a chiunque, non tutti amano spostarsi continuamente e non tutti possono permettersi le spese che comporta un camper, sebbene il 37enne risparmi non poco sulle bollette. Si tratta di fare alcuni calcoli matematici, ma anche con sé stessi, chiedersi cosa si vuol fare e decidere. Fabio ha scelto questo lifestyle e non se ne pente.

“Mi sono ritrovato prigioniero in casa mia, una bella casa certo, ma dopo un po’ conoscevo a memoria tutti i sentieri e tutti gli angoli”. Era arrivato ad un punto di saturazione: “Volevo cambiare aria, viaggiare, incontrare persone. E avevo bisogno di luce. E allora ho comprato un camper, ho iniziato a lavorare nei parchi vicino casa mia, poi mi sono allontanato sempre di più. Ci ho preso gusto, e dallo scorso marzo 2022 la mia vita è in camper. Torno a casa soltanto una volta ogni quindici giorni, più che altro per salutare i familiari e cambiare qualche vestito”. Nel suo camper non manca niente: aria condizionata, tv, bagno e doccia ed è in grado di affrontare l’estate e l’inverno.

Tanti lati positivi, ma ci sarà qualcosa di negativo? Ad esempio siamo sicuri che nella stagione invernale non si vivano disagi? Lui ci tiene a precisare che vivere in questo modo non vuol dire risolvere ogni problema e che la vera soluzione alla produttività è data dal “movimento, che dinamizza la mente”. Per questo motivo, se non lavora, ovunque si trova, non si nega mai una lunga passeggiata. Certo, gli facevano notare al Corriere, se dovesse piovere d’inverno, non sarebbe così romantico fare due passi, al freddo. Lui, però, ha una soluzione per tutto: “Niente paura, quando sarà brutto tempo magari andrò a lavorare a Bologna e la sera camminerò sotto i loggiati così sarò riparato”.

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