L’infermiera Violet Jessop è notoriamente conosciuta per essere stata sopravvissuta a tre dei più sconvolgenti disastri navali che la storia ricordi, Titanic compreso
Alla maggior parte di noi il nome di Violet Costance Jessop potrebbe non suggerire niente, ma in realtà, l’infermiera inglese è ricordata negli annali di storia per essere sopravvissuta a ben tre, drammatici e consecutivi, disastri navali. I più grandi che ci siano mai stati. Titanic compreso.
Violet nacque a Buenos Aires, in Argentina, da genitori di origine irlandese. Già in tenera età fu data per spacciata a causa di una tubercolosi che miracolosamente scongiurò. Alla morte del padre, sua madre decise di portare la piccola Violet e i suoi fratelli in Inghilterra. A causa di una condizione economica precaria e una malattia che colpì la madre, la Jessop fu costretta ad abbandonare la scuola. Iniziò così a lavorare come cameriera di cabina per la compagnia navale Royal Mail Line. La paga era irrisoria ma le permise, ormai superati i vent’anni, di entrare come assistente di bordo in un transatlantico della famosa White Star Line. La compagnia che diede i natali al Titanic.

Sopravvissuta al primo disastro
Prestò servizio, dunque, sull’Olympic che percorreva tratte impervie nel nord dell’Atlantico. E il 20 settembre del 1911, mentre il transatlantico attraversava lo stretto di Solent fu speronato dall’incrociatore della marina HMS Hawke. Il violento scontro squarciò totalmente la poppa, devastando l’Olympic che fu costretto a far ritorno in condizioni drammatiche al porto di Southampton.

Il Titanic
Cosicché Violet fu trasferita sul transatlantico gemello, della medesima compagnia, che sarebbe dovuto partire sempre dal porto di Southampton l’11 aprile del 1912 per il suo viaggio inaugurale diretto a New York: il Titanic. La Jessop prestò servizio come cameriera, una delle 23 donne che facevano parte dell’equipaggio. Il più grande e lussuoso transatlantico del mondo, dopo quattro giorni di traversata, urtò un gigantesco Iceberg nelle acque a largo dell’isola canadese di Terranova causando l’affondamento dell’imbarcazione e la morte di 1500 passeggeri. Tra i quali non c’era Violet Jessop che riuscì a salire miracolosamente su una delle poche scialuppe di salvataggio.

Secondo le leggi di soccorso in mare, i primi a salire sulle scialuppe furono donne e bambini, ma della prima classe. La fortunata coincidenza che salvò la vita alla donna fu che in quei giorni stava prestando servizio come cameriera personale di una famiglia aristocratica. Che le permise di sottrarsi a morte sicura. E a salire sulla scialuppa numero 16 che venne in seguito intercettata dal Carpathia, un altro transatlantico britannico della compagnia Cunard Line.
La tragedia del Britannic
Il terribile trauma di essere sfuggita a ben due disastri nautici non la fecero desistere dal salire, qualche tempo dopo, su un terzo transatlantico, sempre della White Star Line: il Britannic. Questa volta fu impiegata come infermiera, mestiere che imparò precedentemente frequentando un corso da nurse. Stava, dunque, prestando servizio come infermiera di bordo sul Britannic quando il transatlantico, il 21 novembre del 1916, urtò una mina navale di produzione tedesca nel mar Egeo, a largo dell’isola di Kea.

Il Britannic, per quanto il suo scafo fosse rinforzato e a prova d’impatto, affondò in meno di un’ora. Anche in questo caso il disastro fu devastante e vide la morte della maggior parte dei passeggeri. Delle uniche tre scialuppe di salvataggio, due di queste furono tranciate delle enormi eliche e risucchiate in mare con tutti i loro occupanti. L’unica che riuscì inizialmente a scampare alla furia delle eliche fu la terza scialuppa con a bordo Violet, la quale si gettò prontamente in mare prima che la piccola imbarcazione fosse, anch’essa, risucchiata in mare.
I successivi 40 anni di Violet
Nonostante fosse sfuggita anche questa volta alla morte in modo miracoloso, la Jessop, probabilmente sprazzante della sorte, salì a bordo di navi per i 40 anni successivi. Fortunatamente su imbarcazioni che riuscirono ad arrivare a destinazione senza grossi problemi. La Jessop negli ultimi anni di vita scrisse le sue straordinarie memorie e morì alla veneranda età di 83 anni a Great Ashfield e fu sepolta nel cimitero di Hartest, nel Suffolk.
Il suo caso entrò negli annali per il fatto di essere stata la più famosa sopravvissuta della storia navale. E la sua incredibile storia fu avvalorata dal fatto che riuscì a sopravvivere anche alla stessa White Star Line che fallì nel 1934, assorbita dalla rivale storica, la Cunard. La medesima compagnia che salvò la sua scialuppa dal disastro del Titanic.