Il fatto è realmente accaduto in una macelleria di Chiuduno, in provincia di Bergamo. Un macellaio paragona le donne a pezzi di carne per farsi pubblicità, ma senza badare alle possibili conseguenze.

Un macellaio ha pensato bene, probabilmente in maniera del tutto inconsapevole, di fare pubblicità alla sua attività, paragonando le donne a pezzi di carne. Purtroppo quest’azione mediatica è costata cara all’uomo, il quale è stato immediatamente accusato di sessismo. L’episodio si è verificato in provincia di Bergamo, a Chiuduno luogo in cui è situata la Macelleria Magri Bruno che, in occasione della Notte Bianca cittadina, ha deciso di esporre due cartelloni pubblicitari alquanto bizzarri. Questi ultimi ovviamente hanno catturato l’attenzione di molti e a detta dei proprietari dell’attività in questione, l’esposizione dei loro cartelloni, sarebbe dovuta avvenire solamente nelle ore dell’evento. Contrariamente a quanto avrebbero dichiarato alcuni cittadini, specificando di averli avvistati anche in altri giorni.

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I due cartelloni

Il macellaio di Chiuduno ha pensato bene di attirare le clientela a sé, mettendo in campo un’azione di marketing piuttosto bizzarra. Se il suo scopo era quello di “impressionare” è riuscito nel suo intento. Purtroppo però, più che pubblicizzare la sua attività, il macellaio ha attirato a sé diverse critiche, per via della tipologia di cartelloni scelti per la sua Macelleria. Nel primo salta immediatamente all’occhio la scritta:

“Gli irresistibili richiami”.

Il tutto accompagnato da metà viso di una donna, in cui è messa in risalto la bocca con un rossetto rosso, accanto ad un pezzo di carne cotta alla griglia. Nel secondo cartellone invece, appare la scritta:

“Così o…Così? Importante che sia carne naturale a km zero”.

Immediatamente salta all’occhio Lady Gaga con un mini dress, vicino ad alcuni pezzi di carne. Dopo l’azione pubblicitaria del macellaio, non sono mancati i commenti di totale indignazione riguardo i due cartelloni, presenti anche nel gruppo Facebook chiamato “Se sei di Chiuduno”.

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