Nello stato del Rhode Island è stata messa in affitto la celebre casa stregata che ha ispirato la saga di film horror The Conjuring
Quando nel contesto di un articolo scorgiamo parole come affitto, casa e stregata, subito ci domandiamo dove, e l’avverbio ci porta inequivocabilmente in testa gli Stati Uniti. Ebbene sì. Con 300 dollari a notte potrete accamparvi nella famosa casa dei fantasmi di Burrillville, nello stato del Rhode Island. Ma facciamo una piccolissima digressione.
Quella della casa stregata è una categoria che da sempre appassiona lettori e spettatori di tutto il mondo. Per chi crede che sia un genere piuttosto recente, appannaggio insomma degli ultimi due o tre secoli, si ricrederà sapendo che se ne parlava – e anche approfonditamente – anche duemila anni fa. Escludendo gli antecedenti Omero e Virgilio, è di Plinio il Giovane uno dei primi accenni letterari. In una lettera a Licinio Sura, raccolta nell’Epistolario. Scritto, udite udite, tra il 96 e il 109 d.C.
“La casa rimase dunque abbandonata e condannata alla solitudine e lasciata tutta a quella creatura mostruosa; tuttavia veniva offerta al pubblico, sia che qualcuno, ignaro di un problema così grave, volesse comprarla, sia che volesse affittarla.“
Spingendoci più in là con i secoli troviamo il castello scozzese di Inverness nel Macbeth shakespeariano e l’osteria del Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes. Fino ai “più recenti” Racconti di Poe, a Il fantasma di Canterville di Wilde e La casa dei fantasmi di Dickens. E per certi versi, le inquietanti ambientazioni di Lovercraft. Insomma un tema di cui la letteratura mondiale è più che ricca.
Con l’avvento del cinema tutto è cambiato: l’argomento è divenendo accessibile a una fetta di popolazione decisamente più ampia. Il racconto visivo ha modificato il concetto stesso dell’aver paura. Mentre prima, per quanto un autore fosse bravo, era compito del lettore dare un volto al fantasma o un aspetto dettagliatissimo alla casa, a discrezione, quindi, dell’immaginazione, con il cinema le carte in gioco cambiano. Il lavoro è già fatto. A dare l’orribile volto a una casa o a uno spettro ci ha pensato già qualcun altro e nella maggior parte dei casi ci fa accapponare la pelle. Inoltre, ce l’abbiamo stampato davanti, a pochi metri da noi, che si muove su di uno schermo gigante.
Gli esempi di pellicole di genere horror che trattano di case stregate sono una miriade. Gli invasati, Poltergeist, Changeling, Shining, La Casa, Amatyville Horror, per citarne alcuni. E la serie di film The Conjuring, direttamente ispirati allo stabile trattato in questo articolo. Non mancano, però, nemmeno titoli divertenti e spensierati. Come nel caso del cult della commedia italiana del 1982 La casa stregata di Bruno Corbucci, con un magnifico Renato Pozzetto.
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Tornando alla paura, dunque, il rapporto con essa, se si parla di case infestate, si è spinto decisamente oltre. Malgrado per alcuni sia uno mero passatempo, da considerarsi prerogativa di un libro o opzione in un catalogo di film preferiti, per altri rappresenta una vera e propria esigenza fisica. Provare, infatti, su pelle tutta una serie di spaventi che di solito “vivono” i personaggi di un film horror ad esempio. Visitare una vera e propria casa dei fantasmi mette alla prova non solo le nostre più ciniche convinzioni ma diviene un vero e proprio esercizio corporeo. Il respiro affannato, le pupille che si dilatano, una leggera sensazione di secchezza alla bocca, improvvise tensioni muscolari e l’immancabile aumento della frequenza cardiaca. Tutta una serie di cose che fa sentire più vivi o – sotto un aspetto prospiciente – morti.
Capite come la notizia del particolare campeggio in una delle più famose case “realmente” infestate possa attirare audaci e invasati da tutto il globo. Sì, perché a partire da 300 dollari a notte – non per tutti insomma – si può passare l’intera nottata ai piedi della casa di Burrillville. L’annuncio, tuttavia, parla chiaro: non si potrà pernottare all’interno della casa, accesso limitato solo a tour specifici da prenotare separatamente. Chiunque fosse interessato dovrà provvedere a portarsi tutto l’occorrente per accamparsi nel terreno ai piedi della struttura. Non preoccupatevi, il circondario attorno alla casa è altrettanto orribile e inquietante.
E secondo le testimonianze potrà far rivivere le medesime sensazioni che hanno provato le famiglie che nel corso dei decenni hanno tentato di abitare nella casa. Come, ad esempio, i veri inquilini che sono stati d’ispirazione per il primo The Conjuring del 2013. La casa di Burrillville, sin dai primi casi di “presenze demoniache”, è divenuta una sorta di pietra angolare per ogni investigatore del paranormale che si rispetti.
Insomma, oltre a riempire di esperienze spiritico-angosciose i visitatori incalliti, riempirà anche le tasche dei proprietari. Che in mancanza di veri e propri acquirenti potranno sfruttarne le conturbanti doti guadagnando un bel gruzzolo. Proprio come fatto recentemente da Brad Pitt, con la sua villa di Los Angeles che si sospettava fosse infestata dagli spiriti. Venduta a una cifra venti volte superiore a quella d’acquisto: alla bellezza, cioè, di 40 milioni di dollari!
E in tutto ciò il sottoscritto si auto-colloca in un ristretto – e privilegiato – ordine di fifoni o nella Lega del Posso-continuare-a-campare-anche-senza, considerandosi esentato, a priori, da qualsiasi contesto che abbia la parola “horror” nella stessa frase di invito. Che sia la visione di un film in una afosa serata estiva o la classica avventura adolescenziale in un casolare abbandonato e fatiscente. Uno di quegli individui, in sostanza, che preferisce tener nascosto il lato oscuro dell’ossitocina. Che quel tipo di reazioni chimiche che il corpo produce in uno stato di terrore le prova anche solo pensando di andare a vedere un film del genere. E che può rimaner felice e sereno anche senza.
Magari continuando a considerare La Casa stregata di Corbucci come unico esemplare tangibile di un personale listello di esperienze “orripilanti”. Me ne resto, nel mio piccolo, con le atmosfere scanzonate del film di Pozzetto e della villa infestata di via Appia. Con Gaetano l’alano parlante o il fantasma improbabile di un guerriero saraceno.