Aperta la bottiglia di vino più costosa d’Italia. Già. Il vino. Un tema che unisce. Proprio in questi giorni (il vino) ha avuto l’arduo compito di unire gli europarlamentari italiani a Bruxelles sul testo finale della relazione della commissione speciale dell’Eurocamera contro il cancro. Pioggia di emendamenti a favore del vino, specialmente per indicare la distinzione tra “consumo moderato” e “abuso”. 

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Mentre il dibattito prosegue e prende forma, qui da noi è successo qualcosa che merita attenzione. Un piccolo gesto, che per gli appassionati è un movimento di precisione e cura maniacale del dettaglio, e via a stappare un vino da 25 mila euro. Già, sembra incredibile ma è vero.

Aperta la bottiglia di vino più costosa d’Italia ed è successo a Reggio Emilia. Una “folle” degustazione che ha visto protagonista Marcello Brunetti, organizzatore di questa “pazzia”.

Marcello organizzò anche l’evento che vide l’acquisto, da parte di un ricco cinese, di ben 228 litri dall’esorbitante valore di 660 mila euro.

A confronto qui siamo a cifre ben differenti ma pur sempre impensabili. Eppure Brunetti è riuscito a organizzare un raduno di ben 70 appassionati e ci ha svelato il segreto dell’acquisto del Barolo di 13 litri: dividere la spesa con tutti gli appassionati. Così al via le delicate procedure per stappare la bottiglia del 1955, Il Monfortino di Giacomo Conterno. C’è chi dice che il bello di queste bottiglie stia proprio nell’apertura. Compiuto l’atto e degustati i primi sorsi l’opinione comune è insindacabile: siamo dinanzi a una perfetta integrità del prodotto frutto di una adeguatissima evoluzione e conservazione. Sapore unico, e che telo dico a fare con 25 mila euro di spesa ci mancherebbe.

In realtà uno dei grandi obiettivi era quello di esorcizzare il pensiero negativo che classifica i vini di annate così remote come “scaduti” e imbevibili. L’affermazione ulteriore, come se ce ne fosse bisogno, da parte dei vini italiani che non hanno nulla da invidiare nei confronti dei vini di altri Paesi come quelli francesi, capaci di invecchiare anche meglio dei loro, specialmente il Barolo.