Elisa D’Ospina è stata vittima di un’aggressione in strada. La modella ha denunciato l’accaduto sui social, condividendo la sua terribile esperienza. È stata una vera disavventura. La paura è stata tanta per Elisa D’Ospina, aggredita in strada a Verona mentre era con la famiglia per assistere al concerto de Il Volo. “Sono stata aggredita da un folle” ha raccontato sui social, spiegando che il suo unico “errore” è stato scendere da un marciapiede inagibile con il passeggino, costringendo l’aggressore ad una manovra di parcheggio leggermente più lunga, nonostante ci fossero molti posti liberi per il suo scooter.

Elisa D’Ospina vittima di un’aggressione in strada: il racconto

La modella Elisa D’Ospina, vicentina e mamma da un anno, ha raccontato l’aggressione subita mentre si trovava con il figlio Niccolò e il padre. “Un certo Daniele, proprietario di una pizzeria al taglio a Verona, ha iniziato a inveire con epiteti osceni contro di me e il padre per una banalità, lasciando noi e alcuni turisti di passaggio increduli”, ha scritto Elisa nel suo lungo post. La situazione è degenerata quando Daniele si è avvicinato minacciosamente al padre di Elisa, augurandogli di essere investito, e la risposta delle autorità è stata sconfortante: “Chiamando i vigili, ci è stato detto che non c’erano pattuglie disponibili e che avremmo dovuto aspettare la mattina successiva per fare una denuncia.”

Elisa ha continuato riflettendo sull’episodio:

“Due turisti si erano anche prestati a testimoniare l’aggressione, ma capite bene che non posso né fermarmi a Verona per una denuncia che andava fatta subito in quanto il soggetto è estremamente pericoloso, né pretendere che due persone estranee dedichino il loro tempo a distanza di tante ore. Si parla di denunce, di prevenzione e poi puntualmente non c’è mai una reale assistenza. Poteva andare molto peggio. Se avesse spintonato mio padre e fosse caduto con la testa visto che comunque le mani addosso gliele ha messe? Se fossi partita di brocca e gli avessi tirato io dietro il passeggino? Perché ricordo che tutto questo accadeva davanti agli occhi di un bambino di un anno. La violenza va fermata già da questi episodi. I soggetti pericolosi si vedono nelle piccole cose. La violenza è violenza sempre e non è mai gratuita. Gli auguro solo di trovare un bravo psicanalista prima di fare danni più seri. E comunque vergogna a tutti i protagonisti di questa vicenda che alimentano una società sempre più allo sbando”.

La risposta dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Verona, Stefano Zivelonghi

La risposta dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Verona, Stefania Zivelonghi, non si è fatta attendere. Esprimendo solidarietà a Elisa, ha dichiarato:

Rammarica leggere sui social a notizia che un nostro concittadino abbia tenuto un tale comportamento, aggravato peraltro dalla presenza di un bimbo: comportamento inaccettabile che lede l’immagine di una città ospitale come la nostra. In casi di necessità l’invito è sempre quello di rivolgersi per la denuncia, oltre  alla Polizia locale impegnata nella gestione della viabilità e degli incidenti stradali, alle Forze dell’Ordine che la ricevono, fatta eccezione per i casi più gravi, dalle 8 alle 20, anche in città diversa da quella di accadimento del fatto, e pertanto la denuncia è ancora possibile”.

Elisa ha ringraziato l’assessore per il sostegno, aggiungendo:

“Non cambierà la mia idea su Verona dopo questo episodio, città che amo e ho amato molto quando vivevo in Veneto. Denunciare è necessario ma i provvedimenti sono sempre lenti e non sempre arrivano. Senza contare che per un contesto del genere avere dei testimoni è fondamentale. Di denunce ogni anno ne faccio tante, investendo tanto del mio tempo nei vari commissariati. Avrei potuto pubblicare nome, cognome e indirizzo dell’attività dell’aggressore ma ometto anche questo per evitare odio su odio. Cerchiamo di migliorare questa società rafforzando il più possibile i controlli per evitare il peggio”.