Eh no, “Non è come sembra”, dice Angelo Pintus, non lo è affatto. Dopo quasi due anni di stop forzato a causa della pandemia e diversi rinvii, il comico triestino torna con il nuovo, esilarante e attesissimo show. Pintus in grande stile e senza veli.

Il teatro lo accoglie regalando sold out e applausi a tutto spiano e Pintus si dona al pubblico senza remore o fronzoli, nonostante qualche linea di febbre. Il format è quello classico: una grande lavagna su cui annotare numeri e fatti perché rimangano bene in mente agli spettatori, una poltrona in pelle sulla quale accasciarsi dopo uno sketch particolarmente impegnativo, e pochi altri elementi scenici. Perché a riempire la scena, per oltre due ore, basta (e avanza anche) lui, uno dei comici italiani più amati e noti della televisione, dai tempi di Colorado alla prima edizione di LOL – Chi ride è fuori.

«Cosa ci nascondono e perché, ma soprattutto chi? Dove ho messo le chiavi della macchina? Chi è il mio vero padre, ma soprattutto dove ho messo le chiavi della macchina?! C’è confusione, sarà perché ti amo? Sì, assolutamente o forse no? Qual è la vera risposta a una domanda che forse non esiste? Ora vi starete chiedendo “ma cosa diavolo c’è scritto?” Beh è la stessa domanda che mi sono fatto io rileggendolo».

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Fra risate e importanti riflessioni 

Nel nuovo spettacolo Pintus torna in grande stile e senza veli. Riflette sui piccoli, grandi drammi della vita di tutti i giorni, partendo proprio dal periodo “anomalo” che stiamo vivendo da ormai quasi due anni, mettendo in luce le tante contraddizioni di regole e provvedimenti e indagando su fatti di cronaca di pubblico dominio. 

Ma è la parte più intimistica dello spettacolo la più sorprendente: Pintus si mette a nudo raccontando al pubblico esperienze di vita, private e anche complesse, trasformandole in momenti esilaranti e ponendo l’accento sul buono e il positivo che si nasconde in ognuna di esse. Non solo imitazioni e risate dunque, ma anche riflessioni e verità.

Sta forse soprattutto in questo, la bravura di Pintus. Per dirla con le parole di uno dei più grandi narratori italiani del secondo Novecento: “prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”, Italo Calvino. Uno spettacolo vero, genuino, divertente e (cosa non scontata) in questo periodo più che mai necessario per una fresca e sana “boccata d’aria pulita”.