Lello Arena

in

Parenti Serpenti

di Carmine Amoroso
con Giorgia Trasselli
e con Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giugliano, Anna Rita Vitolo
ideazione scenica Luciano Melchionna

durata 120 min.

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Una famiglia che si ritrova ancora una volta per trascorrere insieme il Natale. Un incontro fatto di ironia disperata, malinconie e lontananze. Una commedia in bilico tra irresistibile divertimento e crudeli cupezze di parenti che si trasformano in crudelissimi nemici.

Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni di papà Saverio mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipo- tizzare il suo sguardo come quello di un bambino intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano nei giorni di santissima festività. È un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuole vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti?

Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause fatte di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i ge- nitori, fino ad allora punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospi- tarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà?

La soluzione…

All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre uguale e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento.

Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. E questo mi ha spronato ad affrontare un testo che ha la pecu- liarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolu- tamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’e- goismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?

Lo spettacolo

Lello Arena diretto da Luciano Melchionna è il protagonista della divertente e amara commedia di Carmine Amoroso, conosciuta dal grande pubblico grazie al film “cult” di Mario Monicelli del 1992. Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere “accuditi”, chi si farà carico della loro richiesta? Luciano Melchionna, il visionario creatore di Dignità Autonome di Prostituzione, costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con pro- fonda emozione e commozione.

scene Roberto Crea
costumi Milla
musiche Stag
disegno luci Salvatore Palladino
assistente alla regia Sara Esposito
regia Luciano Melchionna
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con Bon Voyage Produzioni
e con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016