Le operazioni di ricerca proseguono senza sosta per ritrovare Patrizia Cormos, 20 anni, Bianca Doros, 23 anni, e Cristian Casian Molnar, dispersi nella piena del fiume Natisone in Friuli Venezia Giulia. I tre giovani sono stati travolti dall’improvvisa piena e le speranze di trovarli vivi diminuiscono con il passare del tempo.

Ragazzi dispersi nella piena del fiume del Natisone: i soccorsi e le ricerche

Nonostante il clima mite di sabato 1 giugno abbia favorito le operazioni di soccorso, le novità sono ancora poche. Sono impegnate sul campo intere squadre di specialisti, con 40 persone tra sommozzatori, soccorritori fluviali e operatori di droni, coordinate da una Unità di Comando Locale. I tre giovani avevano deciso di passeggiare lungo il greto del fiume, risalendo verso la collina in una zona che sembrava sicura, nonostante non fosse balneabile. La giornata serena dopo molte piogge aveva tranquillizzato i ragazzi, ma la piena del fiume è arrivata in modo imprevisto. In meno di venti minuti, la portata dell’acqua è passata da 20 metri cubi al secondo alle 11:30, a 135 metri cubi al secondo alle 13:00, raggiungendo i giovani alle 13:35. Alle 15:00, la portata era aumentata a 250 metri cubi al secondo.

L’allarme

I ragazzi hanno lanciato l’allarme quando la piena li ha raggiunti, insieme a numerosi passanti che hanno assistito alla scena. Le ricerche dei vigili del fuoco sono iniziate immediatamente, ma finora non hanno dato i risultati sperati. È stato rintracciato solo il segnale del cellulare di Patrizia Cormos, ritrovato nella sua borsetta. Intanto, i familiari dei dispersi sono presenti sul luogo delle ricerche, seguiti da una psicologa della Protezione Civile. Patrizia, studentessa all’Accademia di Belle Arti, Bianca e Cristian avevano deciso di incontrarsi per festeggiare un esame universitario superato dalla ragazza. Bianca aveva invitato anche il fidanzato Cristian, arrivato dalla Romania per trascorrere qualche giorno con lei e la sua famiglia dopo una visita al fratello in Austria. Il dramma di questi tre giovani, che volevano solo trascorrere un pomeriggio di relax, ha colpito profondamente la comunità locale e ha mobilitato un ingente sforzo di soccorso. Ma le ore che passano rendono sempre più difficile mantenere la speranza di un lieto fine.