Parla il testimone su TikTok: “Lo abbiamo visto dormire in auto, era vicinissimo a noi”

Si chiama Thomas Colussa, è stato testimone della fuga di Filippo Turetta, il 22enne che ha ucciso la coetanea, nonché ex fidanzata, Giulia Cecchettin: ha scelto il suo canale TikTok da oltre 55mila follower per denunciare cosa gli è capitato. “Abbiamo avuto Filippo Turetta a un metro e non lo sapevamo”, confessa Thomas, esploratore di montagna, che gira con il suo meraviglioso Numb, un lupo “dalla zampina storta”, come ama definirlo. Il canale social è seguito perché, insieme al suo amico animale, portano i follower alla scoperta di percorsi e attività di montagna molto interessanti. Il filmato proviene da San Pietro di Cadore, in provincia di Belluno.

Il racconto da brividi

“Lunedì scorso eravamo poco sopra il lago di Misurina. Eravamo lì per andare a fare un giro di perlustrazione per organizzare un’uscita. Quando siamo arrivati, il parcheggio era deserto”. Non che la cosa rappresenti una notizia, visto che il luogo è solitamente poco praticato e si trova nei pressi di un vecchio impianto skilift desueto. Tuttavia, aveva notato la presenza di una macchina: “Non ci abbiamo fatto caso”, ha detto. “Abbiamo parcheggiato a fianco”. Era la Grande Punto nera di Turetta.

“Era palese che chi c’era all’interno ci aveva dormito lì. Ci aveva passato la notte”. Era in compagnia di un amico, avevano sorriso guardando l’auto, ritenendo appunto che qualcuno si fosse “divertito” e avesse fatto baldoria a tal punto da costringersi ad appartarsi per riprendere conoscenza e tornare a casa. “Questo ragazzo è venuto fuori tre-quattro volte. I finestrini erano tutti appannati. Ha cercato di capire cosa stava succedendo all’esterno”. Mai però avrebbe pensto che fosse il ragazzo scomparso dopo il delitto. “Aveva i capelli neri abbastanza magrolino. Magari non era lui, ma quando abbiamo sentito la ricostruzione e che aveva fatto benzina a Cortina e Cortina da quel parcheggio lì è a un quarto d’ora, abbiamo pensato che potrebbe essere lui”. Insieme all’amico, avevano segnalato l’avvistamento, pensando: “Magari può dare una mano”.

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