Emergono nuovi, angoscianti particolari sul l’omicidio di Giulia Tramontano che ha scioccato l’Italia intera. Il cadavere della ragazza è stato rinvenuto nella notte del 1° giugno, dopo che il suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello, in commissariato, ha confessato il delitto. Tuttavia, da quanto si evince dai verbali dei carabinieri, fu l’amante ad avere i primi sospetti sull’uomo e a mettersi in contatto con la famiglia della vittima.
Omicidio Giulia Tramontano: l’incontro tra le 2 donne
L’uomo, per circa un anno aveva tenuto in piedi 2 storie parallele con le ragazze: la vittima, Giulia Tramontano e una 23enne italo americana, collega di lavoro di lui. Fu proprio “l’amante” a scoprire per prima la relazione il doppio gioco portato avanti da Impagnatiello e a volersi confrontare con la futura vittima. La 23enne ha rivelato agli investigatori di essersi incontrata con Giulia Tramontano e di aver scoperto di essere stata raggirata dal 30enne.
La ragazza sarebbe stata poi uccisa la sera stessa: fu l’amante ad avere i primi sospetti su Impagnatiello
Dopo l’incontro con la ragazza, Giulia sarebbe poi tornata a casa e presumibilmente, l’uomo, nella stessa sera l’avrebbe uccisa con 3 coltellate. Sempre secondo il racconto dell’amante, da quel momento nacquero i primi sospetti. Perché il tono dei messaggi che le 2 donne si erano scambiate fino a quel momento, improvvisamente mutò. A scrivere, racconta la ragazza, sembrava fosse un’altra persona e infatti si rivelerà esattamente così, perché a rispondere, con il numero di Giulia, era il 30enne che proprio in quegli istanti stava commettendo l’omicidio. Fu l’amante ad avere i primi sospetti, dunque. Confermati poi dagli inquirenti, perché se il delitto della Tramontano è avvenuto tra le 19:00 e le 20:30, l’ultimo messaggio che la 23enne ricevette fu delle 22:00 circa.
La 23enne decise di non vedere più l’uomo e chiamò la sorella della vittima per rivelarle i sospetti
Da quel momento Giulia sparì. Il giorno dopo, a lavoro, Impagnatiello, alle domande della ragazza su dove fosse finita la 29enne, risultò sfuggente e vago. Tuttavia, la ragazza notò un paio di guanti in lattice blu nello zaino dell’uomo che la fecero ancor più insospettire. Preoccupata per Giulia e per la sua incolumità, la 23enne decise di non vedere più il 30enne. Neanche quando, qualche sera dopo, l’uomo si presentò sotto casa sua per avere un chiarimento. Intanto però nei giorni precedenti il rinvenimento del cadavere della ragazza, arrivò a chiamare anche la sorella di Giulia Tramontano, per rivelarle i suoi sospetti. Sospetti che da quanto si evince dal verbale dei carabinieri, ha raccontato anche alle forze dell’ordine.