Alla fine, Alessandro Impagnatiello è crollato: nella notte, ha confessato di aver ucciso Giulia Tramontano incinta di 7 mesi. Il cadavere della 29enne è stato rinvenuto intorno all’1:00 di giovedì 1 giugno. Il reo confesso ha fornito indicazioni ai carabinieri su dove aveva nascosto il cadavere della ragazza, che è stato ritrovato in via Monte Rosa, a Senago: in un appezzamento di terra dietro ai box di una palazzina. Il 30enne è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Nella giornata di ieri, il 30enne era stato iscritto al registro degli indagati
La posizione di Alessandro Impagnatiello, 30enne barman dell’Armani Bamboo di Milano, si era fatta sempre più complicata, tanto che ieri era stato iscritto al registro degli indagati. Era stato proprio lui domenica scorsa a denunciare la scomparsa di Giulia, ma nel corso degli accertamenti aveva fornito testimonianze contrastanti tra loro.
Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato, aveva scoperto che l’uomo aveva un’altra donna
Durante le indagini è emerso che Giulia Tramontano aveva scoperto che il 30enne avesse un’altra donna nella sua vita. Una collega americana rimasta anch’essa incinta dell’uomo e che avrebbe però perso il bambino. Giulia e l’amante di Alessandro, dapprima ignare l’una dell’altra, dal mese di aprile scorso avrebbero iniziato a nutrire sospetti. Fino all’incontro “chiarificatore” di sabato scorso, tra le 2 donne e il 30enne, in cui l’amante avrebbe scoperto, tra l’altro, della gravidanza della ragazza. Da quanto emerso dai messaggi inviati dalla 29enne a familiari e amici e da alcune videocamere di sorveglianza nella zona vicino l’appartamento in via Novello, i 2 avrebbero avuto una violenta litigata in seguito alla scoperta della relazione tra il 30enne e la collega. Gli investigatori, fin da subito hanno sospettato che l’uomo, dopo l’incontro di sabato, avesse ucciso Giulia Tramontano e nascosto il cadavere.
Tracce di sangue nell’auto del 30enne e nella casa, poi la confessione in caserma
Gli inquirenti da ieri avevano iscritto Impagnatiello al registro degli indagati. Nel veicolo del 30enne, un Volkswagen T-Roc bianco, gli investigatori avevano ritrovato tracce biologiche, probabilmente sangue. Tuttavia, la svolta per le indagini è avvenuta mercoledì 31 maggio, quando alle 21:18 la sezione rilievi scientifici dei carabinieri ha fatto irruzione nell’appartamento in via Novello, a Senago, dove sono state rinvenute molte tracce di sangue. Condotto nella caserma di Senago, nel Milanese, alla fine, nella notte tra mercoledì e giovedì il 30enne ha confessato: Giulia Tramontano è stata uccisa dal fidanzato. Il corpo della 29enne è stato trovato in una zona boschiva abbandonata di via Monte Rosa, non lontano dall’appartamento di via Senago. Alessandro Impagnatiello è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.