Un 35enne detenuto nel carcere di Terni è morto asfissiato dal fumo dopo aver appiccato un incendio nella sua cella. Intossicati anche altri detenuti: non sarebbero in gravi condizioni
Tragedia nel carcere di Terni: un detenuto di 35 anni ha appiccato un incendio all’interno della sua cella ed è morto asfissiato a causa del fumo.
L’episodio si è verificato la mattina di mercoledì 31 maggio: dopo aver dato fuoco al cubicolo, altri detenuti sono rimasti intossicati. Fortunatamente, nessuno di loro ha riportato gravi conseguenze.
Sul posto, sono intervenuti immediatamente i soccorritori, che hanno tentato di salvare la vita al 35enne di origini nordafricane. Tuttavia, non c’è stato nulla da fare: l’uomo era già morto.
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La vittima era in carcere per reati connessi a stupefacenti
La cella in cui si è verificato il dramma si trova nella sezione G, nel parto di accoglienza.
Il detenuto era stato collocato lì in attesa di giudizio, per reati connessi a stupefacenti.
Intanto, si cerca di capire come l’uomo sia riuscito ad appiccare l’incendio nella sua cella: sul caso indaga la Polizia Penitenziaria di Terni, con il coordinamento della Procura della Repubblica.
Intanto, la salma del 35enne nordafricano è ora a disposizione del pubblico ministero Raffaele Pesiri, per verificare le cause del decesso e per effettuare tutti gli accertamenti del caso.
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Lunedì nello stesso carcere un altro episodio di violenza
Lo scorso lunedì 29 maggio, sempre a Terni, all’interno della stessa prigione, si era verificato un altro grave episodio di violenza. Un detenuto di origini magrebine aveva sferrato un pugno a un’infermiera, che le stava somministrando la terapia farmacologica.
La donna era finita a terra, stordita dal colpo ricevuto e trasportata al pronto soccorso.