Tragedia a Vieste, dove una bambina di soli 6 anni è morta soffocata da un boccone di mozzarella: il cordoglio del sindaco
La piccola Aurora, bambina di soli 6 anni di Vieste, è morta soffocata a causa di una mozzarella.
Il boccone le sarebbe andato di traverso e la piccola sarebbe rimasta strozzata.
L’intervento dei soccorsi è stato inutile che hanno cercato di rianimare la bimba: tuttavia, ogni tentativo è stato vano.
La notizia della tragedia è stata diffusa direttamente dal sindaco della cittadina in provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, che ha espresso tutto la sua vicinanza alla famiglia della bimba.
“Restiamo senza parole di fronte alla fatalità di una vita che si interrompe in così tenera età e ne avvertiamo profondo il turbamento.
Esprimo a nome mio e della città la più sentita vicinanza alla famiglia di Aurora con la speranza che possa trovare conforto nella memoria del suo sorriso e della sua innocenza, nonché la forza di superare il dolore di questa immane tragedia”
Ha scritto il primo cittadino di Vieste sui suoi profili social.
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Non solo Aurora: gli altri casi di bambini soffocati dal cibo
La tragedia di Aurora, la bambina di 6 anni di Vieste morta soffocata da una mozzarella, purtroppo, non è un caso isolato.
Infatti, negli ultimi mesi, si sono verificati diversi drammi di questo genere.
Ad esempio, lo scorso 13 marzo, Vermezzo con Zelo, nell’hinterland ovest di Milano, dove un bambino di appena 5 anni era morto soffocato da un pezzo di pane. Il boccone gli aveva ostruito le vie respiratorie: il piccolo era stato trasportato presso l’ospedale Niguarda, dove è scomparso dopo tre giorni di agonia.
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Bimbi soffocati, a Monza e Brindisi due tragedie identiche
Mentre alcuni giorni prima, precisamente lo scorso 4 marzo, una bimba di 8 mesi è deceduta all’ospedale San Gerardo di Monza dopo aver lottato per sei lunghissimi giorni sempre per un soffocamento avvenuto durante un pranzo.
A gennaio, un bambino di soli 18 mesi di Fasano, in provincia di Brindisi, è scomparso tragicamente per aver ingerito il tappino di plastica dell’aerosol. Dopo essere stato lasciato per qualche secondo da solo, ha allungato la mano dal fasciatoio ed ha ingoiato l’oggetto che si è incastrato nella trachea.